Il salto di qualità a Trieste Next 2024

Festival della ricerca del gruppo Nem da tutto esaurito. Il direttore Maconi: grandi ospiti e ok le attività in piazza

Marco Ballico
Uno dei tanti stand di Trieste Next (Lasorte)
Uno dei tanti stand di Trieste Next (Lasorte)

Il salto di qualità dell’offerta è stato anche mettersi alla prova. Quando inviti pure un Premio Nobel e un Premio Oscar, scommetti sulla tua capacità di costruire contenuti all’altezza. La risposta è arrivata dal pubblico.

La tredicesima edizione di Trieste Next, il festival che per tre giorni ha messo la città al centro del dibattito internazionale sulla ricerca scientifica, ha visto il tutto esaurito in ogni evento.

«Un grandissimo successo», è il primo commento del direttore Antonio Maconi a nome di tutti i promotori, tra i quali, quest’anno, c’era Nord Est Multimedia (Nem), il gruppo che edita anche questo giornale. Un comitato – composto anche da Comune e Università di Trieste, ItalyPost, Area Science Park, Ogs e Sissa, con la Regione co-promotore, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e Fondazione CRTrieste – che esprime unanimemente «viva soddisfazione per la crescita della manifestazione, premiata dall’affluenza di pubblico di ogni età».

La conferma per Trieste Next di essere «un’occasione per la città di dare voce e portare nelle piazze la comunità scientifica e di ospitare scienziati e scienziate di fama da tutto il mondo». I numeri confortano i sorrisi di fine festival.

La tredicesima, fortunata edizione di Trieste Next ha messo insieme 300 tra scienziati, umanisti e grandi personalità, italiane e straniere: dal Nobel per la Fisica Andre Geim all’Oscar Nicola Piovani, da Michael Irwin Jordan, docente di Data Science alla Berkeley University di Los Angeles, considerato uno dei padri dell’intelligenza artificiale, a Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative dell’Università di Milano, dall’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero a Wieland Huttner, direttore emerito del Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics di Dresda: impossibile citarli tutti. Ancora più numerosi, oltre 400, gli studenti e i ricercatori giunti a Trieste per il progetto Academy. E ancora, nel bilancio, 250 volontari, 75 attività per le scuole, 40 spazi espositivi.

«Quando abbiamo iniziato a lavorare per il 2024 – ricostruisce Maconi –, ci siamo posti l’obiettivo di un salto di qualità che rappresentasse un’accelerazione rispetto a quella che era stata comunque una crescita organica negli anni precedenti. La sfida è stata vinta, sia per il livello degli interventi degli ospiti, alcuni in arrivo da posti anche molto lontani, dalla California a Hong Kong, sia per il successo che hanno avuto le attività in piazza, vetrina del pensiero che ha costruito l’evento». Questa è la strada su cui si viaggerà pure nel 2025, per una quattordicesima puntata di cui sono già state anticipate le date. «Sappiamo che saranno il 26, 27, 28 settembre e che sempre il 26 ci sarà anche la Notte europea dei ricercatori – conferma Maconi –. I temi del prossimo Trieste Next? Fermi restando i temi dell’attualità scientifica e il collegamento stretto tra ricerca e impresa, per i titoli ci diamo appuntamento alle prossime settimane».

L’edizione 2024 , aggiunge il rettore Roberto Di Lenarda, che presiede il comitato scientifico, «è stata speciale. Non solo perché UniTs, grazie al contributo della Regione Fvg, è riuscita ad offrire alla città la presenza di relatori di livello internazionale come Geim, Jordan e Piovani, ma anche per lo straordinario coinvolgimento delle scuole e di oltre 400 ricercatori e studenti universitari da tutta Europa». La manifestazione, prosegue il rettore, «che si avvale del nostro ateneo come referente scientifico, sta quindi crescendo esponenzialmente in termini di popolarità anche fuori dal territorio, diventando un punto di riferimento per la comunità scientifica e non solo per gli appassionati di Scienza.

Ne è testimonianza l’attenzione con cui viene seguito il Premio Science Book of the Year che rappresenta anche il risultato, in termini di aumento dell’interesse per i temi scientifici, dell’opera di divulgazione svolta dal festival. Per le prossime edizioni sono in serbo ancora novità, e non sarebbe possibile altrimenti: Trieste Next segue l’evoluzione dei vari campi del sapere che, grazie al lavoro di ricercatori in tutto il mondo, non conosce tregua».—

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © il Nord Est