Le colonnine di ricarica per gli smartphone: la startup Tomorrow Tech sconfigge l’ansia da “low battery”

Nell’incubatore padovano Le Village by CA Triveneto nasce l’azienda che porta le stazioni “di emergenza” in alberghi e bar ma anche sulle piste da sci

Secondo uno studio recente, quando la batteria del telefono scende sotto il 20%, nove persone su dieci iniziano a entrare in ansia. Amperry, servizio della quasi neonata Tomorrow Tech Sr, ha pensato proprio a questo, offrendo un servizio di noleggio powerbank (batteria di ricarica esterne) tramite basi di distribuzione automatiche, a tutti coloro che per distrazione o per un uso massiccio del telefono si trovano già a metà giornata con la batteria agli sgoccioli.

Nata nel febbraio del 2022 Tomorrw Tech è una delle ultime startup della scuderia di Le Village By CA Triveneto. «Abbiamo scoperto la cosa durante un viaggio» spiegano i trentatreenni Marina Lobach e Alberto Paccagnella, soci assieme agli sviluppatori Francesco Vezzani (21 anni), Marco Barbetta (33) e Marco La Grassa (33) di Tomorrow Tech e Amperry. «Abbiamo sempre i telefoni scarichi e quando siamo fuori casa la cosa diventa ancora più complicata. Abbiamo visto il servizio per la prima volta in un bar in Germania e ci ha salvato la vita».

Marina e Alberto, la prima sviluppatrice del business e il secondo Ad della startup, hanno studiato il settore, analizzato le tecnologie disponibili e le potenzialità del mercato, scommettendo su di un servizio che in Cina e negli Usa si sta consolidando ma che in Europa è ancora agli inizi. «Abbiamo capito subito che le potenzialità del progetto erano molto solide, anche offrendo il servizio a prezzi molto ridotti» spiegano i due imprenditori.

«Tra l’ottobre del 2021 e l’inizio del 2022 abbiamo sviluppato il progetto, creato il tema di lavoro e messo in piedi la nostra startup. Abbiamo trovato i fornitori delle stazioni di ricarica e delle powerbank e a giugno abbiamo piazzato la nostra prima stazione di ricarica in un bar di Padova. Ci sono volute tra le tre e le quattro settimane perché la gente capisse cos’era quel nuovo oggetto. Ma quando gli utenti iniziano usarlo funziona da sé. Ci si scarica la App, si inquadra il Qr Code stampato sulla stazione di ricarica e il powerbank esce dall’apposito sportello. Lo si usa quanto necessario e poi lo si può riconsegnare in qualsiasi altra stazione. Ad oggi, grazie ad accordi con l’Università di Padova, con il Comune, e con circa una 15 di bar del territorio, Amperry ha piazzato circa una ventina di stazioni (per 250 powerbank) ma già entro fine anno dovrebbero crescere fino a superare le 30 basi di noleggio.

«Per questa stagione invernale abbiamo firmato un accordo con gli impianti di risalita di Arabba sulle Dolomiti, dove metteremo 8 stazioni» spiegano Lobach e Paccagnella. «Abbiamo siglato un ulteriore accordo con le Università Cattoliche di Milano, Roma, Piacenza e Brescia. Stiamo lavorando con Confcommercio Verona e con alcuni interlocutori di Venezia per poter mettere negli alberghi e nei bar le nostre basi di noleggio: nel 2023 prevediamo di arrivare a 170 stazioni per espanderci anche a livello internazionale già a partire dal 2024. Puntiamo a sviluppare internamente le nostre stazioni aumentando le funzioni anche alle ricariche per Pc e rendendole pienamente sostenibili. Per farlo stiamo cercando circa 350 mila euro di capitali che ci permetteranno di offrire una copertura davvero capillarmente, con un sistema tecnologicamente evoluto nelle sue funzioni e rispettoso dell’ambente».

Riproduzione riservata © il Nord Est