Lo chef Biagiarelli racconta a Trieste Next il suo addio all’alimento carne

L’autore del libro “Ho mangiato troppa carne” ha raccontato il suo percorso verso una dieta senza prodotti di derivazione animale
Martina Seleni
Lo chef Lorenzo Biagiarelli ospite a Next. Foto di Francesco Bruni
Lo chef Lorenzo Biagiarelli ospite a Next. Foto di Francesco Bruni

«Ogni malattia del fisico e del pianeta viene dalla carne, e dal modo in cui la alleviamo». Lo ha affermato al Teatro Miela lo chef e food blogger Lorenzo Biagiarelli, nel corso dell’incontro “Una dieta per la biodiversità” nell’ambito di Trieste Next.

L’evento, in collaborazione con Kioene, è stato moderato dal giornalista Fabio Sottocornola e introdotto dal direttore generale di Gruppo Tonazzo Fulvio Camilli.

L’autore del libro “Ho mangiato troppa carne” ha raccontato il suo percorso verso una dieta senza prodotti di derivazione animale.

«Anni fa – ha affermato Biagiarelli – facevo scelte alimentari simili a quelle della maggior parte delle persone. Grazie al mio lavoro, però, ho viaggiato molto e ho potuto esplorare la cultura internazionale del cibo. Ho fatto un catalogo di tutti i tipi di carne che ho mangiato: manzo, bisonte, bufalo, canguro, maiale e maialino, tacchino, oca, coccodrillo… Il cibo che mi ha fatto più impressione? Il porcellino d’India, non tanto per il gusto, ma per la forma. E poi, la carne di insetti e lo scorpione. La cosa che però mi ha fatto veramente pensare è stato vedere i cani che giravano nelle rosticcerie in Cina: lì ho capito che mangiare carne è una questione di tradizione, e lo è dappertutto. Così, ho iniziato a cambiare».

Il cambiamento è passato anche attraverso la visione del documentario “Dominion”, che descrive la vita degli animali negli allevamenti intensivi. «Un vero e proprio olocausto animale – ha incalzato Biagiarelli –. Dopo che vedi questo film, ti passa la voglia di mangiare la carne».

Il divulgatore ha fatto alcuni esempi, tra cui quello del pollame allevato a terra. «È permesso tenere fino a 42 kg di pollame in 1 mq: ma questo vuol dire 17 polli in 1 mq! Ho raccontato tutto nel libro, e per scriverlo ho intervistato molti scienziati. Un epidemiologo mi ha detto che tutte le epidemie che conosciamo hanno origine nell’allevamento o nel consumo di carne. Mentre parliamo, in Sudamerica ci sono i primi casi di trasmissione uomo a uomo della aviaria, e in Italia ci troviamo a fronteggiare la peste suina».

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