Oltre 12mila pensioni d’oro da tagliare

I dati li calcola lo Spi, il sindacato dei pensionati italiani, della Cgil Veneto su fonte Inps.
Quello che ha proposto proprio il presidente Inps, Tito Boeri, pochi giorni fa è di tagliare fino al 12% le pensioni  oltre la soglia degli 80mila euro solo se non sono giustificate dai contributi versati nel corso della vita. Le proposte di Boeri sono state presentate a Palazzo Chigi ma dopo una lunga riflessione non sono entrate nel disegno di legge di Stabilità. Ma il governo ha detto che se ne riparlerà l’anno prossimo: quindi le idee Boeri saranno presto di nuovo sul tavolo.
 
“Che il sistema previdenziale italiano sia diventato iniquo con grossi problemi di sostenibilità sociale lo stiamo sostenendo da tempo – spiega  Rita Turati, Segretaria Generale dello SPI CGIL Veneto – La legge Fornero ha tolto ogni futuro previdenziale ai giovani, non garantisce certezza sull’età in cui è possibile andare in pensione e nemmeno sul valore  economico dell’assegno pensionistico. I pensionati italiani continuano ad impoverirsi  ma il tema continua ad essere rimandato. Fra le tante cose che Boeri ha detto in questo periodo e che non condivido, ne ha detta una giusta: si incominci a fare giustizia. Per coloro che hanno una pensione troppo alta in rapporto ai contributi versati, e cioè coloro che “hanno avuto regali per motivi elettorali”, si tagli. E io aggiungo: i risparmi anche se si tratta di cifre modeste, vadano reinvestiti nel sistema previdenziale da utilizzare per migliorare la copertura previdenziale dei lavoratori più deboli nel mercato del lavoro e delle future generazioni.”

Questi i dati a Nordest. Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia insistono oltre 2,1 milioni di pensioni a cui non corrispondono altrettanti pensionati giacché qualcuno potrebbe intascare più di una pensione. Il numero quindi degli ex dipendenti ormai a riposo è verosimilmente di 1,2 milioni in Veneto e circa 354mila in Fvg. Di questi i pensionati d’oro rappresentano nei fatti l’1% a Nordest.

Se si guarda nello specifico entità e importi delle pensioni a Nordest si vede che in Veneto sui 1,6 milioni di pensioni totali, si contano 877mila pensioni di vecchiaia, 128mila di anzianità, 356mila superstite (reversibilità) e 184mila invalidi civili a cui si sommano altre 49mila pensioni di invalidità. Gli importi medi favoriscono gli ex Inpdap, ovvero gli ex dipendenti pubblici che facevano riferimento a questo ente previdenziale prima di confluire in Inps. Se il totale pensionati Inps è di 1,4 milioni per 859,71 mila euro al mese di assegno medio, gli ex Inpdap che sono 200mila, quindi un settimo, hanno una pensione media di 1.713,13 euro al mese.

Il discorso cambia invece per gli over 80mila e le disparità si attenuano. La media dell’assegno Inps per 3.194 pensionati “lusso” è di 6.293,95, per i 5.703 ex Inpdap (quasi il doppio degli Inps) la cifra è di 6.465,75. Importi attorno ai 6.200 euro anche in Friuli Venezia giulia per 835 over 80mila euro l’anno Inps e 2.606 euro over ex Inpdap. In Friuli un pensionato Inps sotto la soglia degli 80mila annui prende una media di 836 euro al mese. Se ex Inpdap arriva a 1.790 di media mensile. Una pensione di vecchiaia Inps tocca i mille euro e basta a 240mila friulani. I 6.856 ex dipendenti pubblici con pensione di vecchiaia hanno invece in portafoglio 2.439,16 euro medi ogni 30 giorni.

Eleonora Vallin