Popolare di Vicenza anticipa il Cda

Il suo successore, ha confermato la stessa banca pochi giorni fa, sarà Stefano Dolcetta imprenditore vicentino della Fiamm, vicepresidente di Squinzi in Confindustria con la delega alle relazioni industriali. Dolcetta si è dichiarato pronto e in attesa delle decisioni della Banca. Saranno i consiglieri, dunque, oggi a votarlo e cooptarlo nel board. La sua sarà una presidenza a termine, da "traghettatore" fino all'assemblea dei soci che dovrebbe tenersi ad aprile 2016.

Oggi intanto, dopo i provvedimenti approvati il 22 novembre dal ministero dell'Economia, emerge che due dei quattro istituti in amministrazione straordinaria di cui è stato disposto l'avvio della risoluzione di crisi, erano finite nel mirino di Gianni Zonin per diventare "grande banca" e raggiungere soglia mille sportelli.

Banca Popolare di Vicenza infatti aveva lanciato un'Opa nei confronti di Banca Popolare dell'Etruria e aveva avviato i contatti con Cariferrara di cui voleva un centinaio di sportelli (17 li aveva già acquistati). Nel 2013 c'era infine stato anche un interesse concreto per un pacchetto di sportelli di Banca Marche.

Oggi queste banche, rilevate le perdite, sono state ridotte di riserve e capitale. E' stata divisa la parte buona dalla cattiva del bilancio. Sono nate così delle nuove banche ricapitalizzate dal Fondo di risoluzione (circa 1,7 miliardi a copertura delle perdite più 1,8 miliardi per la ricapitalizzazione, più 140 milioni per un totale di 3,6 miliardi). Oltre alla Cariferrara ed Etruria, ci sono anche la Cassa di risparmio della provincia di Chieti e Banca marche.