Quando Zonin disse: «Saremo una grande banca»
AZIONI: IL PREZZO E' COERENTE
«Il cda non ha ancora deliberato la proposta per l'assemblea, ma se mi chiedete un parere è probabile che il valore delle azioni sarà confermato». 18 marzo 2014
Il prezzo è «coerente e ancorato al patrimonio sociale e all’avviamento dell’Istituto. Con un valore dell’azione troppo basso saremmo potuti diventare fin troppo appetibili ed esposti a Opa ostili». Assemblea dei soci 26.4. 2014
«L’evoluzione del contesto normativo e regolamentare, unito agli effetti della lunga crisi economica, hanno indotto il Cda a proporre un adeguamento del valore dell’azione della Popolare di Vicenza. La quota, «esprimerà un rapporto tra valore e patrimonio pari a 1,2». 10.4.2015
«Abbiamo sempre preferito dare garanzia di stabilità al valore della banca e delle azioni. Se fosse stata un bocconcino d'oro sarebbero arrivati i fondi a comprarci, tutto l'opposto della banca del territorio che abbiamo sempre avuto per 150 anni, con tanti azionisti che abbiamo sempre voluto proteggere, soprattutto i vecchi soci». 10.4.2015
«Dai primi di maggio avremo una piattaforma negoziale controllata dalla Consob in cui potremo riversare tutti i dati dei soci che vogliono vendere azioni e quelli di alcuni che vogliano comprare. La banca agirà solo come intermediaria per la raccolta degli ordini in vendita e in acquisto». 21.4.2015
«Il mio augurio è che i soci accompagnino con fiducia la loro banca nel processo di trasformazione che le nuove normative europee richiedono e abbiano la pazienza di attendere, con i tempi migliori di una ripresa economica che auspichiamo non lontana, la ripresa del valore delle nostre azioni (...) Sarebbe un errore sgettare la spugna per sfiducia, sconforto o impazienza». Lettera ai soci per la quotazione 16.9.2015
MILLE SPORTELLI, GRANDE BANCA
«Se Intra dovesse manifestare intenzione sulle sue strategie future, mostreremo interesse visto che siamo una banca aggregante. Siamo per operazioni amichevoli». 23.2.2004
Bpvi «ha fatto tutto quello che poteva fare per assicurarsi una crescita rapida a Nord-Ovest». «Nessuno può aver avanzato un'offerta come la nostra. Sono convinto che sarà apprezzata». 23.09.2006 (sull'offerta vincolante per integrare la Popolare di Intra)
«Siamo stati fortunati perché abbiamo deciso di rallentare la crescita proprio nel momento in cui stava esplodendo la crisi. Ora però, dopo esser stati fermi due anni, siamo pronti a ripartire. E dobbiamo aumentare il numero di clienti e di sportelli». 27.9.2009
«C'è un problema di governance che impedisce le decisioni rapide che sono oggi necessarie». 18.09.2012 (sulla mancata fusione di Biverbanca)
«Siamo vicini ai 700 sportelli, non vogliamo diventare una banca enorme, ma puntiamo a 1.000 sportelli». 19.9.2013
«Per sette anni siamo stati prudenti e non abbiamo fatto nuove acquisizioni. Ora il momento è propizio per muoversi. Il numero delle banche italiane è destinato a ridursi, e quelle che rimarranno in piedi saranno più forti. Noi vogliamo essere tra quelle. L'obiettivo è passare dagli attuali 690 sportelli a mille entro la fine del 2015». 28 dicembre 2013
Bpvi «ha presentato tre manifestazioni d'interesse per altrettante banche: a Etruria e Marostica si è aggiunta ufficialmente la Cassa di risparmio di Ferrara. Se siamo bravi, prenderemo tutte e tre queste banche». 27.4.2014
«È vero stiamo vivendo una grande rivoluzione ma noi, con mille filiali, non diventiamo una grande banca». Quindi, «niente rottamazione: andremo verso uniche filiali valorizzando tutti i colleghi». 13.7.2014
«Nel 1996 quando ho assunto la presidenza abbiamo creduto possibile che una piccola banca di provincia potesse crescere e sviluppare un territorio; con la stima e l’orgoglio che possedevamo potevamo diventare una delle banche più grandi e apprezzate d’Italia. I soci hanno creduto a questo progetto ed è stato grazie a questo sostegno che siamo divenuti il nono gruppo bancario per dimensione, a pieno titolo tra le banche europee. Ma oggi dobbiamo affrontare una rivoluzione copernicana: la nostra banca saprà e dovrà cogliere nuovi buoni segnali che si traducano in concrete soddisfazioni». Assemblea dei soci 11.4.2015
Il Piano industriale 2015-2020 annuncia575 esuberi e la chiusura di 150 filiali
QUESTO MATRIMONIO (NON) S'HA DA FARE
«Entrambe siamo popolari e non quotate, e questo favorirebbe l'operazione. Il problema è che siamo presenti negli stessi territori». 28 dicembre 2013
«Mai pensato a un'Opa, queste operazioni si fanno solo se si è d'accordo» 18.2.2014
«La finestra ora è chiusa. Hanno parlato così tanto da Montebelluna che non c’è più niente da dire». 8 aprile 2014
«Noi non faremo mai un'opa ostile contro una Popolare. E se per loro è no, è no anche per noi. Punto. Sono contrario alle scalate è una questione di stile e di onestà. 27.4.2014
«Non vedo semplice un’aggregazione con una banca vicina che comporterebbe una sicura penalizzazione per i dipendenti: è un’ipotesi remota. Se dobbiamo crescere, le strade e le banche sono tante». 27.1.2015
«Una fusione farebbe gran bene anche alle nostre imprese del Veneto e del Nordest. Ma innanzi tutto voglio parlare da buon padre di famiglia: qualche sacrificio oggi per costruire una grande banca veneta sarebbe molto minore di quelli che in futuro si dovrebbe affrontare se si andasse a realizzare aggregazioni con istituti lontani o lontanissimi». 9.4.2015
«Facciamo una grande banca del Nordest. In Veneto sono rimaste la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, se riusciamo a metterle assieme diventiamo il quinto-sesto istituto bancario italiano. È una grossa opportunità ed è una proposta che lancio non come presidente della Banca Popolare di Vicenza ma come Gianni Zonin, imprenditore veneto». 11.4.2015
LA BORSA
«In questo periodo di crisi abbiamo dato più credito alle Pmi e ora possiamo pensare a crescere. Ma senza correre. Credo che, per una Popolare come noi, la meta cui tendere è essere in tutto e per tutto una banca nazionale, senza per questo perdere le caratteristiche di una Popolare non quotata». 11.3.2010
«Non ho mai pensato alla Borsa e personalmente non sono favorevole. La logica delle trimestrali penalizza non solo il lungo ma anche il medio periodo. Io sono un imprenditore e non potrei pensare una strategia di breve periodo. Inoltre, la Borsa è un mercato capriccioso, guardate cosa è successo alle banche quotate nelle ultime sedute...». 26.1.2015
«Faremo un passo alla volta: il primo, che è obbligato, è quello di trasformare in Spa la nostra banca. Contemporaneamente faremo una fondazione anche per aiutare la cultura e per le iniziative sociali, per continuare ad essere vicini anche alla sanità. Un secondo passo è quello di trovare un mezzo valido per la liquidabilità dell’azione per i soci, che sono 120 mila, che vogliono vendere e stiamo studiando le soluzioni migliori e più semplici». 7.5.2015
«Ci siamo convinti che - in vista della nostra imminente trasformazione in società per azioni e al tavolo di eventuali trattative con altre societaà quotate per possibili fusioni o aggregazioni - la quotazione in Borsa del titolo Banca Popolare di Vicenza sia la strada più corretta e conveniente da percorrere anche per meglio soddisfare le esigenze dei soci». Lettera ai soci 15.09.2015
LASCIO O NON LASCIO
«Ho la stima e il sostegno di dipendenti e soci»... «non ho motivo di non continuare nella mia opera di attenzione per questo istituto. L'unico problema sarebbe la salute: ma il medico mi ha appena detto che posso continuare tranquillamente». 18.09.2012
«Ora siamo in mezzo al mare, fatemi navigare ancora un po'. I soci mi vogliono bene ma quello che dovevo fare l'ho fatto e se c'è da fare un passo indietro, sono pronto». Il Mattino di Padova 8.3.2015
«Quando la banca sarà Spa io non sarò più presidente. Spero che il mio successore possa fare meglio di me». Assemblea dei soci Popolare di Vicenza – 11.4.2015
«Il mio futuro lo vedo tra i vigneti, il posto che mi piace di più». 7.5.2015
«Ognuno di noi ha il suo carattere e io sono un uomo d’azienda e non lascio se il mare è agitato. Sarebbe poco corretto e lontano dal mio modo di gestire l’impresa. Sono qui per difendere la Banca, i soci e i dipendenti. In un tempo ragionevole lascerò ad altri il compito di proseguire la storia di questo istituto che ha 150 anni alle spalle, un Istituto che ho vissuto per 20 anni da presidente e per 35 da consigliere». 14.7.2015
«Sono tranquillo e resterò al fianco dei soci». Incontro con la rete 6.9.2015
«Il presidente ha sempre detto che non vuole proseguire, il fatto che si dimetta è solo questione di tempi e di modi». Avvocato Enrico Ambrosetti, 24.9.2015
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