Sos latte: nel 2015 chiuse mille stalle, il 60% in montagna

L'allarme della Coldiretti fino a lunedì 9 novembre in presidio a Lodi. In Friuli Venezia Giulia hanno già gettato la spugna cento aziende, altrettanto è avvenuto nel Veneto. Il 10 novembre protesta nei supermercati

PADOVA. Sos allevatori del latte. Stando ai dati nazionali Coldiretti, nel 2015 hanno chiuso in Italia circa mille stalle, oltre il 60% delle quali si trovava in montagna, con effetti irreversibili sull'occupazione, sull'economia, sull'ambiente e sulla qualità dei prodotti. E il numero è destinato a crescere perchè il comparto è in agonia.

«Nell'ultimo anno - spiega il direttore di Coldiretti Fvg Danilo Merz - si è verificata una vera strage, quasi cento stalle hanno chiuso in Fvg. L'Italia che rischia di perdere per sempre la propria produzione di latte che agli allevatori viene pagata al di sotto dei costi di produzione. La vita o la morte delle stalle italiane dipende da pochi centesimi al litro».

In Veneto ci sono 3.500 stalle, un centinaio ha chiuso nell'ultimo anno. "Siamo uno dei maggiori produttori di latte in Italia, di stalle ne chiudiamo tante e ormai è difficile contarle. Oggi, a protestare, siamo qui in circa 300 persone dalla regione, 2.500 da tutta Italia" spiega il presidente veneto Coldiretti Martino Cerantola. "Chiediamo un prezzo equo per il latte italiano, un prezzo giusto per il giusto latte. Non è possibile produrre a 33 centesimi, le aziende sono in agonia e chiudono".

Coldiretti, sabato 7 novembre, ha riunito migliaia di allevatori provenienti da diverse regioni per denunciare la drammatica situazione in cui versano le stalle italiane.  "La conseguenza è che - sottolinea la Coldiretti - sono sopravvissute a fatica appena 35 mila stalle che rischiano però di scomparire nei prossimi mesi perché gli allevatori non riescono a coprire neanche i costi per dare da mangiare agli animali. Il latte italiano è sottopagato mentre le importazioni dall'estero vengono spacciate come made in Italy per la mancanza di norme trasparenti sull' etichettatura", dice l'associazione. 

Da Veneto e Friuli Venezia Giulia, sabato, è stato continuo l'afflusso di allevatori che hanno reso impossibile l’accesso alle strade limitrofe al presidio ad Ospedaletto Lodigiano, davanti allo stabilimento della multinazionale del latte francese Lactalis, che ha conquistato in Italia i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatellie. È stato anche allestito un palco su un rimorchio dove sono intervenuti il presidente nazionale Moncalvo e molti dirigenti nazionali e locali della Coldiretti, ma anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che ha garantito il sostegno del Governo alla lotta degli allevatori.

La protesta continua anche domenica 8 novembre e lunedì 9. Mentre martedì 10 la portesta si sposta nei supermercati.

(Eleonora Vallin)

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