Top 500 Padova, le strade dell’innovazione delle imprese leader
L’evento a Le Village ha aperto la serie di quattro tappe in Veneto, tour nelle capitali locali dell’economia, dibattiti con i protagonisti. Martedì 8 novembre lo speciale in edicola con il mattino di Padova

Ripartire, ancora. Un 2021 di grande rilancio, che si è lasciato alle spalle l’anno nero della pandemia: ora le imprese padovane e nordestine puntano a un 2023 dal cielo meno grigio, soprattutto sul fronte dei costi energetici, dopo un 2022 complesso per via dei costi energetici. Ma non sarà facile.
Si è svolta lunedì 7 novembre al “Village Triveneto” di Padova la prima delle quattro tappe venete di “Top 500”, un tour nelle capitali locali dell’economia con dibattiti coi protagonisti e inserti speciali (quello di Padova sarà in edicola domani, martedì 8).
Ad aprire i lavori Fabrizio Brancoli, direttore Nordest Economia e quotidiani veneti GNN e Filippo Zagagnin, partner PwC Italia. A seguire “Le performance delle migliori aziende del territorio” a cura di Michele Fabrizi, professore associato di finanza aziendale e direttore master ACF dell’Università di Padova.
Dall’analisi dei bilanci 2021 emerge la fotografia di un territorio padovano che consolida la crescita del fatturato, dei margini operativi e della propria posizione patrimoniale e finanziaria. Il valore complessivo dei ricavi si attesta a 36,4 miliardi, in crescita del 25,5% rispetto all’omogeneo aggregato del 2020; crescita diffusa, visto che l’86,8% delle aziende registra un incremento del fatturato.

L’incremento dei ricavi di vendita delle imprese “Top 500” si accompagna ad un ancor più consistente incremento dell’Ebitda che nel 2021 registra una crescita del 38,4% rispetto al 2020, superiore alla crescita dei ricavi di quasi 13 punti percentuali, evidenziando come l’incremento complessivo dei volumi si sia tradotto in maggior valore aggiunto per le aziende del padovano.
Un approfondimento sui temi cardine dell’evento dal titolo “Creazione di valore: prospettiva strategica e tecnologica per le imprese del Nord Est” è stato curato da Nicola Anzivino, partner PwC Italia.
Momento centrale la tavola rotonda con i protagonisti delle imprese. Sofia Campagnolo, responsabile commerciale e marketing del mobilificio L'Ottocento e vicepresidente Giovani imprenditori Assindustria Venetocentro, ha sottolineato come “puntare sulla qualità e la durabilità dei prodotti sia la prima forma di sostenibilità. Siamo corteggiati anche noi dai grandi gruppi in ottica aggregazioni, ma cerchiamo situazioni che ci permettano di mantenere la nostra visione e la nostra filosofia, evitiamo situazioni che possano essere meramente speculative”.

La padovana Unox, forni industriali, sta portando avanti un investimento da 70 milioni di euro a Cadoneghe per uno nuovo stabilimento, come ha spiegato l’amministratore delegato Nicola Michelon: “Chiuderemo 2022 con crescita fatturato in crescita del 55% a 270 milioni di euro, le previsioni su 2023 sono più cautelative e difficili da fare, è complicato guardare oltre i sei mesi. Ci concentriamo sul lungo periodo, investendo con l’obiettivo di raddoppiare il fatturato in cinque anni”.
Massimo Pavin, presidente e amministratore delegato di Sirmax Spa, gruppo attivo nelle materie plastiche, ha sottolineato come “Il 2021 ci ha premiato, il 2022 ha avuto due facce: bene la prima, forte rallentamento nel secondo semestre. Poi shortage delle materie prime, aumento dei costi guerra e impennata dei costi energetici hanno lasciato segni in un anno che complessivamente comunque viene chiuso in modo positivo”.
Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista di Nordest Economia Roberta Paolini, anche Massimiliano Oleotto, managing director Thauma. Infine, le conclusioni sono state affidate a un confronto tra Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro, e Fabrizio Brancoli, direttore di Nordest Economia e dei quotidiani veneti GNN. “L’economia del nostro territorio ha continuato a crescere nel 2022 con un passo del 9% nei primi sei mesi, slancio evidente anche nei mercati internazionali – ha sottolineato Destro - Adesso gli scenari per fine anno e per l’inizio del prossimo sono meno favorevoli, con anche il tema dell’inflazione e della riduzione dei consumi, e portano a una perdita di redditività da parte delle aziende. Allo stesso tempo alcuni mercati continuano a performare molto bene, le nostre aziende inserite nelle filiere internazionali ci fanno rimanere speranzosi”.
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