Arresti cardiaci nello sport, il prof Zorzi: "Manca una cultura del soccorso"

"Dopo la morte di Morosini sono stati fatti passi in avanti, ma la strada è ancora lunga". Con queste parole il prof Alessandro Zorzi, responsabile dell’Ambulatorio di Cardiologia dello Sport dell’Azienda Ospedale /Università di Padova, sottolinea i rischi che una formazione non adeguata del personale medico può comportare in caso di arresti cardiaci durante l'attività sportiva. Circa un giovane su 200 infatti è affetto da patologie che possono procurare aritmie gravi, come avvenuto al calciatore della Fiorentina Edoardo Bove. "Mettere le mani in bocca è una manovra inutile, sono massaggi cardiaci e uso del defibrillatore ad essere fondamentali in questi casi", spiega Zorzi. Intervista di Edoardo Di Salvo

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