Bonus Natale anche ai single con figli: come richiederlo e chi ne ha diritto
L’agevolazione riservata ai nuclei con un reddito annuo non superiore ai 28 mila euro. Con l’estensione alle famiglie monogenitoriali la platea raggiunge i 4,5 milioni di persone.
A Natale migliaia di contribuenti anche in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, con la tredicesima, riceveranno un dono di 100 euro. Oltre a essere un regalo annunciato, il bonus Natale deve essere richiesto ai propri datori di lavoro dai contribuenti con figli a carico, che dichiarano da 8 mila 500 a 28 mila euro l’anno. Con quest’ultima modifica introdotta nel decreto Concordato approvato nei giorni scorsi, la platea passa da più di uno a 4,5 milioni di aventi di diritto perché è stata estesa ai nuclei monogenitoriali con figli fiscalmente a carico, nati anche fuori dal matrimonio, adottivi o in affidamento. Il cumulo dei bonus non è ammesso, questo significa che il contributo verrà concesso a solo uno dei componenti anche delle coppie di fatto.
La nuova platea
Rispetto al primo decreto, la modifica apportata con la recente approvazione del decreto Concordato elimina l’obbligo del coniuge a carico ed estende il bonus anche ai nuclei monogenitoriali. Stiamo parlando di vedovi o vedove con figli fiscalmente a carico, single con figli nati fuori dal matrimonio, adottivi o in affidamento.
È venuta meno, infatti, la restrizione per cui il bonus Natale avrebbero potuto riceverlo solo i legalmente divorziati o separati. Alla composizione del nucleo familiare va aggiunto il requisito del reddito fissato nella misura massima in 28 mila euro l’anno. Trattandosi di bonus fiscale, sono stati esclusi tutti coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 8.500 euro non assoggettato a Irpef. Dovendo tener conto del numero dei figli e della situazione reddituale risulta impossibile quantificare la possibile platea degli aventi diritto nel Nord Est. I dettagli sono stati chiariti dall’Agenzia delle entrate con un’apposita circolare che ora dovrà essere aggiornata.
Le istruzioni
Quest’anno il pagamento del bonus Natale verrà effettuato con la tredicesima mensilità e non all’Epifania come è accaduto lo scorso anno. Per ottenerlo, gli aventi diritti devono inoltrare ai propri datori di lavoro l’autodichiarazione senza dimenticare di indicare i codici fiscali dei figli. Per l’inoltro delle domande da parte dei lavoratori privati non è prevista alcuna scadenza, saranno le aziende a stabilirla per avere il tempo utile di analizzare le documentazioni. Diversa la procedura per i lavoratori pubblici che dovranno seguire la procedura automatizzata attraverso il portale NoiPa, entro le 12 del prossimo 22 novembre. Il decreto riconosce il bonus anche ai contribuenti distratti che potrebbero scordare le scadenze. In questo caso gli interessati dovranno ricordarsi di richiedere l’incentivo entro la metà del prossimo anno sotto forma di detrazione nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2025. Questo per ribadire che ai contribuenti distratti il bonus Natale verrà riconosciuto comunque sotto forma di “sconto” sulla somma delle imposte da versare al Fisco. Il valore del bonus Natale è al netto di eventuali balzelli: come ha già avuto modo di chiarire il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo, lo stesso bonus «non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente. Il bonus Natale si affianca ad altre agevolazioni già messe in atto, come la riduzione dell’Irpef e del cuneo fiscale, per sostenere le famiglie e promuovere una maggiore crescita economica».
Il ministro Ciriani
«Il bonus Natale è un aiuto concreto e reale alle famiglie, soprattutto a quelle che ne hanno più bisogno, nel periodo delle festività» afferma il ministro ai Rapporti per il Parlamento, Luca Ciriani, prima di spiegare che il governo l’ha voluto proprio per consentire ai nuclei meno abbienti una maggiore capacità di spesa. «Lo abbiamo istituito con un decreto convertito in Parlamento lo scorso ottobre e ora, con un nuovo intervento contenuto nel decreto che riapre i termini del concordato fiscale, ne ampliamo la platea dei beneficiari. Siamo partiti con un milione e mezzo di persone, ora invece a percepire il bonus saranno più del doppio», afferma il ministro non senza assicurare che «il governo da sempre aveva in mente di allargare la platea ma per farlo era fondamentale reperire le risorse. Abbiamo lavorato, ci siamo impegnati per trovarle e non appena è stato possibile abbiamo agito con il mezzo più rapido, ossia un decreto legge voluto dal viceministro Leo, che rende immediatamente operativa la misura». Ciriani, come tutti i colleghi di Governo, si dice soddisfatto «perché, in questo modo, milioni di famiglie italiane avranno 100 euro in più con la tredicesima». A questo punto il ministro precisa che il decreto sarà parte integrante di un emendamento del governo alla Finanziaria già in esame al Senato. L’obiettivo resta quello di arrivare alla sua approvazione prima delle festività natalizie. La maratona è iniziata, come pure la caccia alle risorse per tagliare l’Irpef alla classe media. —
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