Torna la Coppa del mondo di sci: a Cortina il primo test olimpico per la macchina sanitaria
Postazioni sanitarie, una trentina tra medici e infermieri e due elicotteri per il doppio appuntamento di sabato 18 e domenica 19 gennaio sull’Olympia delle Tofane. Rosi: «In pista il personale che sarà utilizzato durante i Giochi invernali»
Tutto pronto per il primo dei test che la macchina dei soccorsi sanitari bellunesi dovrà affrontare in vista delle Olimpiadi 2026.
A Cortina si svolgerà la Coppa del mondo di sci femminile sull’Olympia delle Tofane.
Sabato 18 è prevista la discesa libera, domenica 19 il superG, mentre nei due giorni precedenti sono previste le prove cronometrate: in pista le migliori atlete del mondo.
La macchina sanitaria schiererà una trentina di persone nelle singole giornate tra medici, infermieri, piloti e volontari delle associazioni di soccorso.
Sarà coordinata dal Centro regionale per l’emergenza-urgenza (Creu) capitanata dal dottor Paolo Rosi, in collaborazione con l’Ulss 1 Dolomiti e la Fondazione Cortina.
Il centro regionale
«L’evento sarà l’occasione non solo per verificare la gestione della macchina sanitaria, ma anche per sperimentare alcuni dispositivi tecnologici partendo da quelli legati alle comunicazioni radio che permettono una localizzazione immediata delle squadre: si tratta della rete radio regionale già esistente e sperimentata anche in occasione di concerti con migliaia di persone», sottolinea Rosi.
«Vista l’occasione, aumenteremo il personale sanitario rispetto alle edizioni precedenti; stiamo provvedendo al reclutamento dei medici tra tutte le aziende sanitarie: questi professionisti saranno poi quelli che ritroveremo alle Olimpiadi. Insieme a Fondazione Cortina sposeremo competenze tecniche e mediche».
Importante sarà anche la nuova attività, pensata in ottica olimpica, di salute pubblica.
«Oltre alla sicurezza alimentare e idrica, ci saranno medici preposti alla sorveglianza delle malattie epidemiche per quella che è definita l’epidemic intelligence.
In poche parole si dovranno verificare le malattie presenti nei Paesi di origine degli atleti, così da intercettare eventuali patogeni trasmissibili. Ricordiamoci che ai Giochi del 2026 ci saranno 600 atleti e 3 mila accompagnatori da monitorare. Alla Coppa del mondo sperimenteremo anche nuove procedure informatiche», conclude Rosi, annunciando che sarà presente a Cortina con tutto il suo staff per valutazioni e verifiche.
I numeri
Nelle giornate di gara sono previste dieci postazioni sanitarie in pista rappresentate da un medico o da un infermiere, come spiega il commissario straordinario Giuseppe Dal Ben.
Pur rimanendo tutto sotto la regia del Creu veneto, l’Ulss schiererà una decina di medici e altrettanti infermieri che si divideranno il controllo del tracciato di gara per intervenire in caso di bisogno coadiuvati dalle forze dell’ordine. Ci sarà anche un posto medico avanzato al traguardo, un container in cui il medico farà la valutazione degli spettatori in colpiti da malore; un altro medico si occuperà degli atleti, in caso di traumi, all’interno di una struttura ad hoc nei pressi della sede degli elicotteri.
Gli atleti saranno valutati e, in base alle loro condizioni, inviati in elicottero negli ospedali di riferimento in base alle richieste dello staff dell’atleta. Previsto anche un altro posto medico avanzato nel parterre per le valutazioni mediche, mentre un gazebo della Prevenzione sensibilizzerà il pubblico su melanoma e stili di vita corretti.
Presenti ogni giorno vicino alle piste due elicotteri: uno del Suem di Belluno (Falco 1) incaricato del soccorso in pista e uno della Guardia di finanza che gestirà i trasporti sanitari degli atleti. A questi professionisti si affiancheranno i volontari della Croce Bianca.
A coordinare l’attività sul campo ci sarà la referente del Suem di Pieve di Cadore dottoressa Cristina Barbarino. «La nostra sarà una bella squadra», commenta il commissario Dal Ben che ricorda il ruolo che avrà anche l’ospedale di Cortina per eventuali indagini diagnostiche.
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