Il prevedibile flop del test del Dna ai cani contro le cacche per strada a Bolzano

Almeno seimila proprietari hanno pagato da 60 a 120 euro per la profilazione genetica dei propri quattrozampe, ma nessuno è disposto a fare prelievi per individuare l’origine degli escrementi, dai vigili ai netturbini

La redazione

A qualcuno era sembrata un’idea brillante, la madre di tutte le soluzioni. Altri avevano storto subito il naso, presagendo il gap tra il dire e il fare. Parliamo della mappatura genetica dei cani della provincia di Bolzano per poter punire i proprietari sporcaccioni.

Già, perché di questo parliamo. Delle cacche dei cani. E va bene che ci sono le guerre nel mondo, i dazi di Trump, l’inflazione, i disoccupati, i problemi della sanità… ma non è che si può sempre risolvere tutto con il cosiddetto «benaltrismo», ossia la teoria secondo cui c’è sempre qualcosa di più importante su cui discutere.

E quindi, parliamone.

Ancora nel 2023, arriva l’annuncio della profilazione genetica canina. «L’iniziativa normativa richiesta dai Comuni e approvata dal Consiglio provinciale viene progressivamente implementata nei suoi vari aspetti. La Provincia, i Comuni e i veterinari stanno collaborando per rendere più agevole ai proprietari dei cani la profilazione genetica» si legge in un comunicato della Provincia di Bolzano ancora nel gennaio del 2024, dunque più di un anno fa.

Sì, insomma: utilizzare il test del Dna per contrastare la presenza di escrementi di cani nelle strade. Tutti i cani del territorio – questo il primo annuncio – dovranno essere sottoposti a un tampone, i cui risultati verranno inseriti in un database: «Grazie a queste informazioni, le autorità potranno trovare i trasgressori e applicare le sanzioni». 

L'esito della profilazione genetica di un cane allo Zooprofilattico di Bolzano
L'esito della profilazione genetica di un cane allo Zooprofilattico di Bolzano

Tutti guardano a Bolzano

Le polemiche scoppiano subito, ma la Provincia tira dritto. Deve trovare i veterinari disponibili alla mappatura genetica. Ma non è un po’ troppo, chiedono in molti? E allora l’assessore provinciale Arnold Schuler trova altri scopi, per la banca dati del DNA canino: «Quando i locali saranno pronti, i Comuni annunceranno le modalità di prenotazione degli appuntamenti. Il database non verrà utilizzato solo per le deiezioni lasciate in strada, ma per identificare anche l'animale in caso di incidenti stradali o morsi».

Tutti guardano con attenzione al caso di Bolzano, così almeno sembra: «Diverse Regioni italiane hanno mostrato particolare interesse per questa iniziativa. Anche il Ministero sta portando avanti il dispositivo di legge», dice Schuler.

 

Intanto, i proprietari di cani si mettono in fila per la profilazione e sborsano 65 euro, compresi gli oneri per le analisi di laboratorio. In verità, all’inizio l’esame lo fanno solo i privati, che di euro arrivano a chiederne 120.

Ma il sistema come dovrebbe funzionare?

«Una volta che il database di registrazione del Dna dei cani sarà attivo e funzionante – scrive un media locale –  gli spazzini e i funzionari sanitari di Bolzano potranno raccogliere le feci abbandonate, sottoporle a test genetici e quindi rintracciare i proprietari che dovranno affrontare multe da 50 a 500 euro. Qualsiasi proprietario che rifiuti il profilo genetico del proprio cane rischia una multa da 292 a 1.048 euro».

Un salasso, per gli obiettori.

Epperò...

«La registrazione diventerà obbligatoria a partire dalla fine di marzo 2024. Per il momento sembra che vi abbiamo aderito solo in 5.000. I proprietari dovranno sottoporre i propri cani a un esame del sangue, da effettuare nei canili comunali o negli ambulatori veterinari. Non è stata reso pubblico il costo del progetto, ma si stima che le spese di rilevamento e amministrazione saranno coperte dalle multe».

Bene, direte voi, ma quindi come è finita?

E’ finita nel vuoto, è la risposta.Questo, per dire, è il post polemico di Stefano Fattor, assessore comunale a Bolzano.

Non è chiaro quanti, tra i 45 mila cani censiti in Alto Adige, siano stati sottoposti al test del DNA, ma una cifra considerata attendibile e attualizzata ad oggi – 12 marzo 2025 – parla di seimila altoatesini che hanno fatto la mappatura. Pochi, decisamente pochi, per una terra che sbandiera ordine e disciplina. Mentre è assolutamente chiara una altra circostanza: nessuno vuole fare i controlli.

Nessuno vuole fare i controlli

Ecco, il punto è proprio questo. Qualcuno dovrebbe andare in giro per strade e vigili a caccia… di cacche fuori posto, raccoglierne un campione e portarlo in un laboratorio di analisi dove… un po’ come i RIS, sarebbero in grado di stanare il colpevole, o meglio il proprietario del colpevole. Anzi, facciamo che il colpevole è il padrone, certo non il cane. Ma ci siamo capiti. Non vogliono farlo i vigili urbani, ossia quella che adesso si chiama Polizia urbana. Non vogliono farlo gli assistenti al traffico, non vogliono farlo i netturbini.

E se a pestare una m...da questa volta fosse stata proprio la Provincia autonoma di Bolzano?

 

 

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