Overtourism Venezia, ora Brugnaro pensa ai tornelli
La città assediata dai turisti per Carnevale, il sindaco rilancia l’idea: «Ci vorrà ancora del tempo, ma la soluzione non è certo il numero chiuso»

Nel futuro della gestione dei flussi turistici a Venezia ci sono i tornelli. Parola del sindaco Luigi Brugnaro, che entra a gamba tesa nel dibattito che dalla prima domenica di Carnevale anima la città: il ponte di Rialto con un muro di folla al passaggio del corteo acqueo della “Pantegana” in cartapesta ha scatenato le polemiche, comprese quelle di chi ha chiesto l’anticipo dell’entrata in vigore del contributo d’accesso.
La proposta del sindaco
«Fa piacere che ora tutti vogliano il ticket», afferma Brugnaro, «il provvedimento esonera i veneti proprio perché serve a ragionare sulla prenotabilità della città. Ci vogliono anni, non sono cose da improvvisare».
Ed ecco che il primo cittadino torna su uno storico cavallo di battaglia: i tornelli, ovvero varchi fisici da posizionare per limitare i flussi.
«Ci sono tante cose in più che farei: vedo sicuramente che tra qualche anno, verranno messi i tornelli», afferma Brugnaro, «perché è la cosa più democratica, meno impattante e meno costosa. Uno “bippa” e passa». Sulla ressa di Carnevale (si sono registrate 60 mila persone il giorno del corteo acqueo), il primo cittadino smussa i toni: «Il Carnevale è andato bene, c’è stata grande partecipazione». Ma quel muro di folla porta anche Ca’ Farsetti a ragionare di nuovo di gestione dei flussi.
Tornelli e polemiche
La genesi dei tornelli è stata travagliata. Nel 2018, erano stati posizionati i primi varchi, ai piedi del ponte di Calatrava e all’ingresso di Lista di Spagna, pensati “a stantuffo”: all’eccessivo aumento dei flussi, gli uomini della polizia locale bloccavano il passaggio.
Non erano mancate le polemiche, compreso il “no” da parte dell’allora ministro alla Cultura Dario Franceschini. Poi, nel 2021, si erano visti alcuni prototipi al Tronchetto pensati per una sperimentazione in vista dell’ipotetica entrata in vigore del contributo d’accesso nel giugno 2022.
Bocce ferme, fino alla sperimentazione del 2024 dove i tornelli sono stati cancellati a favore di totem informativi e stewart in carne e ossa. Ma sempre l’anno scorso, nel periodo di Carnevale, il sindaco li aveva rievocati: «In futuro, il consiglio comunale potrà decidere anche la possibilità di rimettere i tornelli».
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Il no al numero chiuso
Al momento, i tempi non sono ancora maturi. «Le cose vanno digerite», dice Brugnaro,«C’è una legge europea sulla libertà delle persone, non si può fare il numero chiuso, chi ne parla sta proponendo qualcosa di irrealizzabile». Le polemiche sorte in queste ore vengono bollate di strumentalizzazione.
«Domenica era una bella giornata, che ha favorito l’arrivo di tanta gente, questo va avanti dagli anni Cinquanta. Le polemiche sono solo di alcuni».
Il futuro del contributo d’accesso
Se l’arrivo dei tornelli non è immediato, sul piatto c’è il secondo anno di contributo d’accesso, che prenderà il via il prossimo 18 aprile e ha aumentato i giorni di applicazione, variato l’importo (non sarà più solo da cinque euro, ma anche da dieci a seconda dell’anticipo della visita in città).
Il Ciset, centro internazionale di studi sull’economia turistica di Ca’ Foscari, sta studiando i dati raccolti durante la prima sperimentazione del contributo d’accesso nel 2024. Dai primi risultati, emerge che un impatto c’è stato: se il Veneto, nei giorni in cui era in vigore il ticket, ha visto un aumento del 12 per cento delle presenze turistiche, a Venezia questo non si è verificato. «Aver appiattito la cuspide dell’incremento non è poco», afferma Brugnaro.
Poi, confrontando i singoli giorni con quelli più simili per ricorrenza e meteo del 2023, si è registrata qualche leggera diminuzione. L’analisi dei dati, però, è ancora in corso.
Intanto, Ca’ Farsetti si sta muovendo anche per rendere la raccolta dei dati dalle celle telefoniche più accurata: l’obiettivo è aggiungere altri due o tre operatori telefonici per verificare meglio le provenienze e l’arrivo dei flussi, arricchendo il più possibile il database della Smart Control Room.
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