Salta il rinvio polizze catastrofi per le aziende, niente modifica bonus elettrodomestici

Nel decreto bollette Fdi chiedeva di evitare il click day in favore dello sconto in fattura. Giudicata inammissibile anche la modifica per rinviare l’obbligo (per le imprese) di assicurarsi contro i danni catastrofali

La redazione
Il Parlamento italiano
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Erano due provvedimenti molto attesi per cittadini e aziende. E invece, nulla da fare. Non ci sarà la modifica del bonus elettrodomestici e le polizze per le catastrofi avanzate come emendamento al decreto bollette. La norma, a firma Silvio Giovine (FdI), è stata dichiarata inammissibile nel corso dell'esame in commissione Attività produttive alla Camera. La modifica prevedeva l'introduzione del meccanismo dello sconto in fattura e l'eliminazione della classe energetica di riferimento. Inammissibile anche la proposta, sempre di FdI, di rinviare di sette mesi l'obbligo per le imprese di assicurazione contro le catastrofi naturali. Il termine per la presentazione delle richieste di riesame è fissato alle 12 di oggi.

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Polizze sulle catastrofi 

La maggioranza aveva presentato nei giorni scorsi un emendamento al decreto bollette che prevedeva la proroga di sette mesi dell’obbligo di sottoscrizione da parte delle attività produttive di sottoscrivere una polizza assicurativa contro le calamità come alluvioni, frane e terremoti. Ma l’emendamento è stato dichiarato inammissibile. Dunque l’obbligo dovrebbe entrare in vigore a partire dal 31 marzo. 

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Il bonus elettrodomestici e la classe energetica

Per quanto riguarda il bonus elettrodomestici, la proposta di modifica puntava a rivedere l’impianto del sussidio definito dalla legge di Bilancio (e che attende il provvedimento attuativo da parte del Mimit di concerto con il Mef), sventando definitivamente l’ipotesi di un click day in favore dell’applicazione di uno sconto in fattura ed eliminando il riferimento alla necessità di acquistare apparecchi in classe energetica B, previsione che avrebbe messo in difficoltà la filiera italiana dei produttori che in larga parte si troverebbero tagliati fuori dalla norma. Il decreto per attuare il bonus è in ritardo ormai di un mese rispetto ai 60 giorni previsti dalla manovra: sul piatto ci sono 50 milioni di euro, il bonus vale il 30% del prezzo d’acquisto (è prevista una contestuale rottamazione di vecchio apparecchio) per un importo massimo di 100 euro, che raddoppia (200 euro) in caso di Isee sotto i 25mila euro.

Inammissibile anche la salvaguardia delle auto aziendali

Complessivamente, sui 323 emendamenti presentati in commissione, ne sono stati dichiarati inammissibili - compresi gli identici - 84. Tra questi anche la proposta di modifica firmata dal presidente della commissione Finanze, Marco Osnato (Fdi), che salvava le auto aziendali prenotate nel 2024 ma in consegna nel 2025 dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit. Fermata anche la proposta bipartisan per l'istituzione di un Fondo da destinare a Comuni, città metropolitane e province per "garantire la continuità dei servizi energetici erogati". Tra gli emendamenti condivisi da maggioranza e opposizione è stato dichiarato inammissibile anche quello di FI, Lega e M5S per incentivare la riconversione dei container dal gasolio alle batterie elettriche.

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