Qualità della vita, la mappa della classifica a Nord Est

L’indagine del Sole 24 Ore si basa su diversi indicatori, tra cui lavoro, ambiente, cultura e sicurezza: Bergamo nuova regina, Udine dal primo al stesso posto, Alto Adige sul podio, Verona e Vicenza nella top ten. La mappa interattiva

Annalisa Girardi

Nelle province del Nord Est si vive bene. Lo certifica anche la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nel Paese, che mette diverse province di Veneto e Friuli Venezia Giulia tra le prime in assoluto.

Sia Verona che Vicenza entrano nella top ten, rispettivamente al settimo e ottavo posto, dietro a Udine che l’anno scorso era la città più vivibile d’Italia ed è scesa di sei posizioni in un solo anno. Il primo gradino del podio è occupato dalla provincia di Bergamo, a cui seguono Trento e Bolzano. E infatti Veneto e Trentino Alto Adige sono le Regioni più presenti tra le prime posizioni, a testimonianza di un diffuso benessere sul nostro territorio per quanto riguarda lavoro, sicurezza, ambiente e cultura.

I parametri della classifica

Sono molteplici gli indicatori che vengono presi in considerazione nel calcolo della qualità di vita nelle diverse province. Ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Ogni provincia totalizza un punteggio in ognuno di questi campi - ci possono essere anche numeri molto diversi tra loro - e poi viene stilata una classifica generale.

Non solo, nelle varie statistiche ci sono anche focus tematici più specifici, ad esempio per quanto riguarda le fasce anagrafiche, oppure ad hoc per le donne. Ad esempio, Sondrio è la provincia dove vivono meglio i bambini, grazie ai servizi per l’infanzia, spazi verdi e iniziative sportive. Gorizia invece è al primo posto per i giovani, Trento per gli anziani. Oppure, dal punto di vista del genere, risalta Firenze, la città più a misura di donna. In ognuno dei settori esplorati, poi, vengono poste questioni specifiche: ad esempio, sul fronte demografico si prende in considerazione il tasso di natalità e l’indice di vecchiaia, ma anche lo spazio abitativo a disposizione di ogni famiglia.

 

La mappa del Nord Est

Le province venete

Ma veniamo alla classifica. E soprattutto al posizionamento delle province venete. Anche se solo quelle di Verona e Vicenza rientrano nella top ten, tutte le altre sono comunque nella prima metà della graduatoria. Padova, ad esempio, si trova al 18esimo posto, Treviso al 24esimo. Bisogna scendere un po’ per trovare le altre: in 45esima posizione c’è Belluno, seguita a ruota da Venezia. E poi Rovigo, al 53esimo posto, giusto a metà classifica.

Ogni provincia poi ha le sue specifiche: ad esempio, Verona ottiene punteggi molto alti sul sociale e il tempo libero, mentre totalizza pochi punti sul fronte della sicurezza, campo in cui è peggiorata parecchio rispetto all’anno scorso. A Vicenza, invece, le cose vanno molto bene sul versante dell’ambiente e su quello delle ricchezza e dei consumi. Al contrario, la provincia è maglia nera per il numero di ore di cassa integrazione autorizzate.

Meriti e falle

Padova spicca per affari e lavoro, ma - come Verona - non riscontra un buon punteggio per giustizia e sicurezza. La performance peggiore, però, la riscontra sulla concentrazione media annua di PM10. A Treviso le cose vanno meglio nell’universo della sicurezza - la provincia è in fondo alla classifica nazionale, al 104esimo posto, per numero di denunce in proporzione alla popolazione - ma non si registrano particolari meriti per quanto riguarda la cultura e il tempo libero. Un ambito invece particolarmente vivace nel Veneziano, che primeggia anche per gli affari e il lavoro, conquistandosi la settima posizione a livello nazionale, con una crescita importante rispetto all’anno scorso.

Male però per quanto riguarda la giustizia, per cui Venezia è al 102esimo posto: la peggiore performance è infatti proprio sull’indice di rotazione delle cause. Belluno è invece ottava per ricchezza e consumi, ma pecca dal punto di vista della cultura e del tempo libero: la provincia è prima in classifica per protesti pro capite, ma certifica la sua performance peggiore sull’indice del clima, per cui è al 107esimo posto nella classifica nazionale. Infine, Rovigo ottiene un buon punteggio per giustizia e sicurezza così come per ricchezza e consumi, ma resta indietro su affari e lavoro. Ed è al 103esimo posto per il numero di pensioni di vecchiaia.

I divari territoriali

Dal report emerge chiaramente la profondità dei divari territoriali. Nessuna provincia del Mezzogiorno, infatti, appare tra le prime dieci. Al contrario, all’ultimo posto troviamo Reggio Calabria, Napoli, Crotone e diverse altre città dell’Italia meridionale, come Siracusa, Vibo Valentia, Cosenza, Caserta e Palermo.

C’è però un dato positivo: il trend del Pil pro capite premia proprio alcune delle province del Sud, tra cui Palermo. Si riscontra un’attrattiva in aumento dal punto di vista economico, un segnale favorevole per il futuro. Infine, un’ultima curiosità: il report evidenzia come le grandi città stiano scivolando verso il basso. Solo Bologna rientra tra le prime dieci, Milano è al 12esimo e Firenze al 36esimo. Per trovare Roma, infine, bisogna scendere al 59esimo posto. 

In Friuli Venezia Giulia

Una resta in top ten, le altre inseguono con due tra le migliori venti e una quarta, Gorizia, che veleggia attorno a metà classifica. In stretto ordine di graduatoria, è Udine la città dove si vive meglio in Friuli Venezia Giulia, la sesta a livello nazionale. Ma il sorriso è solo accennato, perché il capoluogo friulano ha perso il primato di città più vivibile d’Italia, che deteneva invece dall’anno scorso. 

E pure le altre tre province della regione, va detto, sono scese rispetto all’anno scorso: andando in ordine decrescente, Pordenone è sedicesima, con due posizioni in meno del 2023; Trieste occupa il diciannovesimo posto ed è crollata di sette; Gorizia, che potrebbe riscattarsi nel 2025 grazie al gemellaggio italo–sloveno che la incorona capitale europea della cultura, al momento è trentanovesima in classifica, giù di undici posizioni in un anno.

Gli indicatori

A livello di indicatori, a subire il peggioramento più significativo, nella provincia di Udine ma anche nelle altre, sono giustizia e sicurezza, che registrano un calo di 24 posizioni a Udine, 6 a Pordenone, 8 a Trieste e 41 a Gorizia. Ambiente e servizi, invece, migliorano dappertutto tranne che a Udine, dove pure il lavoro della nuova giunta sembra puntare a una città sempre più green e sostenibile. E la cultura? Peggiora, dappertutto, tranne che a Trieste, dove il primato nazionale resta saldo pure per quest’anno.

 

 

 

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