Peso, tecnologia, sistemi di sicurezza: come funziona uno Storch, l’ultraleggero precipitato a Premariacco

Il velivolo, che si è schiantato in Friuli e sul quale viaggiavano Simone Fant (31 anni) e Alessandra Freschet (15), è una macchina adatta all’addestramento degli studenti ma complessa e sicura. Le risposte dell’esperto

Lo storch è il nome del modello, di produzione friulana, dell'ultraleggero precipitato a Premariacco
Lo storch è il nome del modello, di produzione friulana, dell'ultraleggero precipitato a Premariacco

Che cosa è successo all’ultraleggero sul quale viaggiavano Simone Fant e Alessandra Freschet e che è precipitato nell'uliveto di San Mauro di Premariacco? In molti si sono posti questa domanda cosi come ci si interroga spesso sulla sicurezza di questi velivoli.

Si parte però da una sicurezza: lo Storch è una «macchina semplice da pilotare, adattissima all'addestramento degli studenti, ma nello stesso tempo complessa, dotata di strumentazione digitale e sistemi di sicurezza importanti, come il paracadute balistico. Non si tratta di giocattoli». A dirlo è il professor Mauro Fasano è il responsabile della sezione Aeronautica dell'istituto Malignani di Udine.

Con lui abbiamo ricostruito come funzionano gli ultraleggeri, in particolare lo Storch che è di fabbricazione friulana. Quanto possono volare, quali sono le caratteristiche di costruzione e di quale tecnologia dispongono. 

Perché ultraleggeri? 

Si chiamano ultraleggeri proprio perché stanno sotto un certo peso, 450 o 600 chili a pieno carico, cioè compresi pilota e passeggero, a seconda di una classificazione europea o italiana che viene fatta.

Cosa c’è da sapere sullo Storch?

Lo Storch è un velivolo che ha 20 anni di storia, robusto e affidabile, non è un prototipo, è testato da lungo tempo. La sua caratteristica è quella di avere un'ala alta, con una superficie di portata ampia e con una grande visibilità per chi sta in cabina. Inoltre negli ultimi anni hanno accumulato complessità e sicurezza, i modelli più recenti sono dotati di glass cockpit , una strumentazione digitale.

Che tipo di motore hanno?

Hanno un motore a pistoni, con potenze variabili attorno a 100, 120 cavalli, dipende dal modello. Il carburante, curioso da dirsi, è la classica benzina verde, oppure benzina avio che ha un numero di ottani inferiore. Il serbatoio può contenere 60, 70 litri di carburante, come un'automobile di grossa cilindrata, un Suv.

In che condizioni possono volare?

Gli Storch decollano e atterrano al massimo in 200 metri, ma anche 100 possono bastare, dipende dalle condizioni meteo, dalla pista e dal vento. Sono aerei che decollano anche da una pista in erba.

A che velocità vanno? E fin dove possono volare?

Hanno una velocità di decollo moderata, tra i 60 e i 70 all'ora. La velocità di crociera è attorno a 170, 180 km orari, l'autonomia è di un paio d'ore, due ore e mezza. Non sono aerei per a acrobazie o altro, servono a fare le classiche gite turistiche o per addestramento. Per legge devono stare a una quota entro i 300 metri di altitudine, hanno delle fasce assegnate, il volo ultraleggero deve svolgersi sotto i mille piedi. Questi mezzi possono costare, se ben accessoriati, dai 50 mila euro in su, dipende dalla strumentazione, che può essere digitale oppure analogica per quota, velocità, direzione.

Di quali tecnologie sono dotati?

Sono aerei nati per la navigazione a vista, ma oggi hanno le migliori strumentazioni sul mercato. Hanno il Gps, su uno schermo è ben visibile la mappa della zona dove si vola, quindi il pilota segue la rotta con la radiobussola. Altro dettaglio importante, lo Storch non può viaggiare di notte, è pensato per un utilizzo diurno, dall'alba fino al tramonto. 

Quanti ce ne sono in Italia?

In Italia il tipo di volo ultraleggero è molto sviluppato, ben di più che negli altri Paesi europei, tanto che cono in circolazione, o meglio in aria, circa 30 mila aerei del genere.

 


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