Lo strano caso dell’unica anatra protetta, collegato alla battuta di caccia di Donald Trump Jr

Quasi club esclusivi: per cacciare si entra solo se soci o su invito e costa duemila euro a testa al giorno. La «casarca» che non doveva essere abbattuta e l’impossibilità di stabilire chi sia stato, e quando

Francesco Furlan
Una veduta aerea di valle Pierimpiè a Campagna Lupia, azienda specializzata nell’allevamento ittico e che arrotonda con la caccia / FOTO PORCILE
Una veduta aerea di valle Pierimpiè a Campagna Lupia, azienda specializzata nell’allevamento ittico e che arrotonda con la caccia / FOTO PORCILE

Si chiamano Serraglia, Contarina, Figheri, Pierimpiè, Cornio, Morosina, Zappa o Ghebo Storto. Sono le valli da pesca e da caccia - aziende faunistico venatoCaccia rie, le classifica la legge - della laguna Sud che costeggiano la strada statale Romea tra Venezia e Chioggia. Ampi specchi di acqua protetti dagli argini per l’allevamento di branzini, cefali, orate e anguille. E per la caccia.

Se ai tempi della Serenissima erano nelle mani di poche famiglie nobili veneziane, oggi a gestire le concessioni, con lunghi bracci di ferro e contenziosi legali arrivati fino a Bruxelles tra autoproclamatisi proprietari e Demanio, sono stati o sono importanti famiglie industriali del Nordest come Riello, Roncato o Martini.

 

Ecco la valle in laguna dove Trump junior è andato a caccia: il nostro video racconto

Caccia su invito

Valli come club esclusivi: per cacciare si entra solo se soci o su invito. E gli inviti riguardano gli amici. Per tutti gli altri: non c’è speranza. Qualche volta, a dire il vero, aiuta anche essere amici degli amici. A patto che si contribuisca alle spese. «Almeno duemila euro a testa per una giornata di caccia», racconta un cacciatori della Riviera del Brenta che frequenta le valli e che ne svela le dinamiche, «ma il contributo può essere anche molto più alto».

I proventi della pesca di allevamento non sono sufficienti per coprire i costi di gestione e le quote dei cacciatori, tra soci e occasionali, sono d’aiuto. Imprenditori, dirigenti d’azienda, dirigenti pubblici. Le battute di caccia sono anche momenti per tessere relazioni, stringere affari, entrare nei giri buoni.

Si può sparare una volta a settimana, in media in gruppi di 6-8 persone a seconda delle botti, i cilindri in cemento armato dentro i quali ci si infila per sparare alla selvaggina, di cui dispone la valle. Spazi immensi ma chiusi, recintanti e video-sorvegliati agli ingressi con i grandi cancello che si affacciano alla statale zeppa di tir e pendolari.

“Donald Duck Junior”

Un frammento del video in cui si vede Don Trump jr con la anatra protetta ma abbattuta, ai suoi piedi
Un frammento del video in cui si vede Don Trump jr con la anatra protetta ma abbattuta, ai suoi piedi

È da uno di questi cancelli, all’altezza del ponte di Lova sulla Romea, che lo scorso dicembre, in compagnia dei suoi sei amici, è entrato Donald Trump jr, che ormai molti cacciatori, tutti a commentare la storia nelle chat e nei social, chiamano “Donald Duck jr”.

La vicenda è nota: il quarantottenne primogenito del presidente rieletto degli Stati Uniti, tuta mimetica e doppietta in mano, che spara alla selvaggina dalla botte della valle. E che esibisce, come trofei di guerra, i volatili colpiti. Tutto ripreso in un video pubblicato su YouTube, l’anticipazione di un filmato più lungo la cui pubblicazione - ancora non avvenuta - era prevista sul sito Field Ethos con il titolo di Duck hunting Venice – Italian Job e di cui è venuto in possesso il consigliere regionale di Europa Verde, Andrea Zanoni.

Nelle intenzioni dei promotori tra i quali lo stesso Trump jr, la rivista restituisce l’immagine di «uomini di esperienza globale» e «filosofi da whisky attorno a un falò».

Ma nel colpo di una doppietta in laguna il titolo della missione veneziana si è tramutato da Italian Job ad American Duck, da action movie per maschi alfa a filmino che circola di WhatsApp in WhatsApp: ma che ha combinato Trump jr, non ci bastavano già i dazi voluti da suo padre?

Cosa sono andati ti ad abbattere Donald e i suoi amici tutti doppiette, tute mimetiche e Make American great again? Eccola, ripresa nel video, morta, con le sue inconfondibili piume arancioni, la povera anatra casarca (tadorna ferruginea). Va da sé che è una cosa seria perché l’abbattimento di un esemplare protetto - e la Casarca è tutelata dalla Direttiva “Uccelli” - è un reato penale.

Donald Trump junior a caccia di anatre nel Veneziano: ecco il video

 «Permessi in regola»

Oliver Martini, ex pilota socio dell’azienda agro-alimentare Unigra e gestore della valle da 500 ettari con una regolare concessione per la caccia degli animali migranti selvatici non ha molta voglia di parlare: «Posso solo dire che Donald Trump jr aveva tutti i documenti in regola. Così come noi italiani possiamo partecipare a battute di caccia all’estero, anche gli stranieri possono venire in Italia».

Circostanza confermata dall’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari, che sciorina l’elenco dei documenti forniti che ricorda la battuta di caccia in laguna cui partecipò l'ex re Juan Carlos di Spagna «senza che nessuno sollevasse critiche».

E l’anatra protetta? «Su questo non so rispondere», aggiunge Martini. Chi lo conosce bene e sa l’amore che ha per la valle è pronto a mettere la mano sul fuoco sul fatto che non ne se sapesse nulla. E che, agli ospiti, abbia fornito tutte le indicazioni sulle regole.

Chi ha sparato, quasi impossibile stabilirlo

«Certo, quella è una casarca», riflette Giuseppe Ederle, presidente veneto di Eps, il sindacato degli istituti venatori privati, comprese le valli, «ma dal video non possiamo sapere se è stata colpita dai cacciatori ospiti in valle, se è stata trovata già morta dai cani, o se è stata colpita, per esempio, da qualcuno di una valle vicina e poi portata dal cane. Le responsabilità penali sono personali, non è possibile sapere chi abbia ucciso l’anatra».

Difficile dimostrare anche che siano stati uccisi più esemplari di quelli previsti dalla norma: 25 a testa a battuta di caccia. «A volte se ne possono aggiungere altri 25», interviene il cacciatore , «grazie alla licenza di caccia del barcarolo, che permette agli ospiti di sparare qualche colpo in più». Nel vivace dibattito politico che si è innescato i colpi partono da Sinistra, Verdi e Pd: «La famiglia Trump non pensi di trattarci come stanno facendo con il Messico!». 

La specie protetta

La casarca (tadorna ferruginea), anatra inconfondibile per il piumaggio castano-arancio, la testa color cannella e il becco piccolo e nero, è una specie di origine asiatica che sverna soprattutto sul Mar Nero e nel Mediterraneo Orientale. In Italia è considerata sporadica e protetta dalla legge 157/92, oltre che dalla direttiva europea Uccelli. Non può essere cacciata.

 

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