Varnier sulle Olimpiadi invernali 2026: importante accelerata nell'ultimo anno

L'amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina ospite di un forum di Nord Est Multimedia: «La pista da bob può avere un futuro». Tantissime richieste di partecipazione come volontari

Alessandro Michielli
Andrea Varnier, ceo di Fondazione Milano Cortina 2026, ospite di un forum di Nord Est Multimedia
Andrea Varnier, ceo di Fondazione Milano Cortina 2026, ospite di un forum di Nord Est Multimedia

A che punto è l’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026? Andrea Varnier, ceo di Fondazione Milano Cortina 2026, ha parlato a 360 gradi della partita olimpica nella sede del Mattino di Padova.

Un confronto che ha permesso al manager veneto di approfondire diversi temi sensibili, dalle sponsorizzazioni ai pacchetti dell’ospitalità, fino ai grandi cantieri delle infrastrutture che preoccupano, in parte, Fondazione.

Varnier: vi racconto le Olimpiadi a poco più di un anno dallo start

«I Giochi Olimpici e Paralimpici devono essere sentiti dal Paese – afferma Andrea Varnier -. Per noi è un evento unico e c’è grande attenzione: lo conferma il dato dei volontari, visto che abbiamo raggiunto ben 75 mila richieste per circa 18 mila posti».

Siamo ad un anno dal via: cosa la fa sentire più tranquillo e cosa meno?

«Non è facile identificare certi aspetti, è un’operazione molto complessa: ci sono cose vanno bene e cose che vanno male. In più ci sono certe aree grigie. Sono molto tranquillo, invece, per la struttura di Fondazione MiCo formata da persone competenti. Oggi siamo 800, ma dobbiamo arrivare a 1500 persone per gestire la manifestazione. La cosa che mi preoccupa di più è che molte delle cose che devono accadere non dipendono da noi».

Come stanno procedendo i vari cantieri?

«Noi siamo contenti dell’accelerata che c’è stata nell’ultimo periodo. Un anno fa le preoccupazioni erano notevoli: quando sono arrivato io nessuna opera era partita. Adesso, sul piano dei cantieri, siamo abbastanza soddisfatti».

Cosa si aspetta dalle realtà imprenditoriali del territorio veneto che ad oggi si sono dimostrate un po' fredde verso i Giochi?

«Ora è il momento per entrare, mi aspetto nelle prossime settimane di vedere concretizzarsi qualcosa. Certo i giochi diffusi sono penalizzanti, vengono percepiti meno localmente».

Pacchetti ospitalità?

«Sono gestiti dal partner del Cio, On Location: stanno lavorando per migliorare l’offerta, a febbraio saranno sicuramente allineati. Ma non è una cosa che dipende direttamente da noi. Le persone, sul nostro sito, potranno invece comprare i biglietti singoli al prezzo di listino e poi in autonomia pensare all’alloggio».

Pista da bob, siete soddisfatti?

«Ad oggi è stato fatto un miracolo, è in fase di costruzione avanzata. Dovrà però avere un ruolo nel post Giochi, io me lo auguro. La Plagne funziona, Lake Placid anche, sono esempi che un impianto del genere può sostenersi anche se un po’ tutti non raggiungono il pareggio di bilancio».

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