Nuovo piano energetico del Veneto, la svolta green per abbattare i gas: «Stanziati 8,7 miliardi»
L’assessore Roberto Marcato: «Consumeremo in modo sostenibile». Ma Ostanel critica: «Niente biglietto unico per il trasporto pubblico»

La riduzione della dipendenza energetica del Veneto dal 50% attuale di energia importata a circa il 34% nel 2030, una consistente diminuzione dei consumi per i trasporti e l’abbattimento delle emissioni di CO2, anidride carbonica. Il Consiglio regionale ha approvato il nuovo piano energetico regionale.
«Ben 8,7 miliardi di investimenti, per un Veneto in classe A», esulta Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo economico. Nonostante i quasi 100 emendamenti presentati la discussione della proposta di legge della giunta Zaia è filata via liscia e sono state approvate anche molte modifiche proposte dalle opposizioni. Ma c’è un ma: il biglietto unico nel trasporto pubblico sembra essersi vaporizzato.
«La bocciatura del mio emendamento che chiedeva di passare dalla sperimentazione all’attuazione vera e propria del biglietto unico, a partire dai più giovani, fa pensare che le sperimentazioni effettuate non siano servite a nulla e anche questa legislatura scorrerà senza che tale obiettivo, dichiarato oramai da più di 10 anni, sia raggiunto», è la critica di Elena Ostanel, consigliera regionale del “Veneto che vogliamo”.
E alla fine l’opposizione si è astenuta in blocco, al momento della votazione.
«Abbiamo apprezzato l’atteggiamento positivo dell’Assessore Marcato nella discussione dei nostri emendamenti», ha commentato Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione.
«Ma questo non è sufficiente a rendere condivisibile il Piano agli occhi di chi lo avrebbe impostato sull’accompagnamento degli investimenti, per massimizzare il ritorno economico e sociale della transizione. La giunta può finalmente mostrare di aver promulgato il Piano Energetico, ma molto manca per dare risposte a chi usa l’energia e a chi vuole investire in Veneto».
Il testo della legge ha oltre 1.200 pagine, piene di dati tecnici e parametri europei.
«Guardo al Veneto del 2050 e vedo una terra che consumerà meno energia e che la produrrà in modo sostenibile», dice Marcato soddisfatto.
«Vedo un Veneto che fa proprie quattro sfide fondamentali: l’incremento delle fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni inquinanti, il miglioramento dell’efficienza energetica, l’introduzione dell’idrogeno verde».
Un Veneto che, secondo le stime, in questo modo coprirà il 43% dei consumi elettrici al 2030 con le fonti rinnovabili.
«Obiettivi ambiziosi e sfidanti, ma possibili grazie al nuovo Piano energetico regionale, che cuba un investimento complessivo di oltre 8,7 miliardi di euro di risorse pubbliche», continua l’assessore della giunta Zaia. «Secondo le stime della Cgia determineranno un impatto economico di oltre 19,7 miliardi e l’attivazione di oltre 107 mila addetti».
Riproduzione riservata © il Nord Est