La Storia non torna indietro: il discorso integrale del presidente Mattarella a Gorizia

Il fraterno incontro con Pirc Musar laddove correva la “cortina di ferro”, in occasione della cerimonia d’inaugurazione della Capitale europea della cultura 2025: «Slovenia e Italia hanno saputo dimostrare che è possibile scegliere la via della cooperazione»

Sergio Mattarella *

Signora Presidente, cara amica Nataša,

signori Sindaci di Nova Gorica e Gorizia,

autorità slovene e italiane,

care cittadine e cari cittadini di Slovenia e d’Italia,

concittadine e concittadini europei,

 

ringrazio la Presidente Pirc Musar, anzitutto per le parole che ha adoperato nei confronti miei e dell’Italia, e per avermi invitato a condividere con lei questo momento storico per due città, Nova Gorica e Gorizia, per la Slovenia e l’Italia e per tutta l’Unione Europea.

Desidero esprimere convinto apprezzamento agli organizzatori, alle autorità locali, ai rappresentanti delle istituzioni europee presenti, per il lavoro svolto in piena intesa e con lungimiranza per portare a compimento un progetto lanciato su questa piazza nel 2021 ma che affonda le sue radici nel lungo percorso di amicizia e riconciliazione di cui i nostri due Paesi, Signora Presidente, sono stati protagonisti e di cui possiamo essere orgogliosi.

In un mondo caratterizzato da crescenti tensioni e da conflitti, dall’abbandono della cooperazione come elemento fondante della vita internazionale, Slovenia e Italia hanno saputo dimostrare che è possibile scegliere la via della cooperazione.

Nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale, un sopravvissuto ad Auschwitz, Roman Kent, ha osservato “non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figli”.

Con questo spirito abbiamo affrontato le pagine del dopoguerra, per scriverne una nuova e nulla può far tornare indietro la storia che Slovenia e Italia hanno costruito, e costruiscono, insieme.

In questo percorso due elementi hanno fornito un contributo determinante: la comune appartenenza all’Unione Europea e la cultura condivisa dai nostri popoli.

Con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, venti anni or sono, i nostri Paesi si sono ricongiunti in un percorso condiviso: la Repubblica Italiana è stata lieta di poter sostenere e accompagnare il processo di adesione, affinché i due popoli si ritrovassero a contribuire a un destino comune.

Lavorando fianco a fianco nelle Istituzioni Europee si è consolidata la fiducia reciproca e vi è maturato senso di appartenenza e di una ulteriore identità: la comune identità europea.

Le differenze, le incomprensioni, hanno lasciato il posto a fattori che uniscono.

Questo esprime il grande valore storico della integrazione Europea.

Una cultura con tante preziose peculiarità nazionali, con più lingue, ma una cultura comune: quella che, insieme, quest’anno le due città celebreranno.

Pace, libertà, buon vicinato e rispetto reciproco: il discorso integrale della presidentessa slovena Nataša Pirc Musar
La redazione
La presidentessa slovena Nataša Pirc Musar. Foto Bumbaca

Nova Gorica e Gorizia ambiscono a celebrare la cultura dei confini.

Con Chemnitz, in Germania, Nova Gorica è stata scelta come Capitale europea della cultura 2025 e la città slovena ha voluto lanciare con la gemella Gorizia una sfida: proporsi come esperienza di cultura attraverso la frontiera.

Se la cultura, per definizione, non conosce confini, essa nasce, pur sempre, come espressione di una comunità ma aperta alla conoscenza, alla ricerca comune, ai reciproci arricchimenti

Sconfitti gli orrori dell’estremismo nazionalista, che tanto male ha prodotto in Europa, riemergono i valori della convivenza e dell’accoglienza.

Sono i valori che possono opporsi all’oscurantismo della guerra e del conflitto che si è riproposto con l’aggressione russa all’Ucraina.

Essere Capitale europea della cultura transfrontaliera - la prima con questa esperienza - significa avere il coraggio di essere portatori di luce e di fiducia nel futuro del mondo, dove si diffondono ombre, incertezze e paure. Significa che Nova Gorica e Gorizia indicano una strada di autentico progresso.

È un compito che comincia oggi e per il quale mi affianco, con sincera e grande amicizia, alla Presidente Pirc Musar nell’augurarvi ogni successo.

 

*discorso ufficiale pronunciato dal presidente della Repubblica Italiana in occasione della cerimonia di inaugurazione di GO!2025 Gorizia – Nova Gorica capitale europea della Cultura 2025

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