Pace, libertà, buon vicinato e rispetto reciproco: il discorso integrale della presidentessa slovena Nataša Pirc Musar

L’incontro con il presidente Mattarella per la cerimonia inaugurale della Capitale europea della Cultura, condivisa tra Gorizia e Nova Gorica: «Celebriamo l’amicizia e l’amore tra noi»

Nataša Pirc Musar *
La presidentessa slovena Nataša Pirc Musar. Foto Bumbaca
La presidentessa slovena Nataša Pirc Musar. Foto Bumbaca

Caro Signor Presidente, mio caro amico Sergio,

onorevoli sindaci Samo Turel e Rodolfo Ziberna,

illustri ospiti dalla Slovenia e dall'estero,

cari cittadini e cittadine sloveni, cari cittadini e cittadine di Gorizia,

care amiche e cari amici, nostri vicini di Gorizia e d'Italia,

cari tutti i cittadini e tutte le cittadine d'Europa.

 

Oggi, 8 febbraio 2025, resterà nei nostri cuori come un giorno storico. Una giornata dedicata a una visione secolare di pace, libertà, buon vicinato e rispetto reciproco. Sull'amicizia e sull'amore tra noi.

Oggi gli sloveni in patria e all'estero celebrano la Giornata della cultura slovena. In questo giorno del 1849, il nostro più grande poeta, France Prešeren, depose la penna per l'ultima volta. Alle soglie della primavera dei popoli, scrisse Zdravljica, la sua opera più importante, che dal 2020 è riconosciuta come patrimonio europeo. La nazione slovena ha scelto la settima strofa di questa poesia come inno nazionale del nostro Paese:

“Vivano tutti i popoliche anelano al giornoin cui la discordia verrà sradicata dal mondoe in cui ogni nostro connazionale sarà libero,e in cui il vicino non un diavolo, ma sarà un amico!”

Le parole di Prešeren mi sono particolarmente care, non solo perché sono diventate il nostro inno, ma anche perché già a metà del XIX secolo tracciavano la visione della politica interna ed estera della Slovenia, una visione che oggi viviamo come Paese indipendente e membro dell'Unione europea. Pace, libertà, rapporti di buon vicinato e rispetto reciproco.

Ecco perché i nostri cuori sono oggi così toccati dall'importanza storica di questo progetto. È emozionante che, nel giorno di Prešeren, in Piazza Europa, dove più di vent’anni fa siamo entrati a far parte della famiglia europea, inauguriamo la Capitale europea della cultura. Un evento che, per la prima volta nella sua storia, unisce due città, due Paesi e due popoli, insieme ai nostri vicini, amiche e amici italiani.

Nova Gorica e Gorizia - due agglomerati urbani - sono state designate Capitale europea della cultura per l'anno 2025. Insieme inauguriamo questo importante evento nel giorno in cui la Slovenia celebra la sua Festa della cultura e nell'anno che segna l'80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale.

Un conflitto che, sulle sue rovine, ha visto i sopravvissuti stringersi la mano, perdonarsi reciprocamente e, sulla base della riconciliazione tra le nazioni, promettersi: mai più guerra, mai più calpestio dell'umanità. Su queste fondamenta si regge ancora oggi l'Unione europea, la nostra patria comune. Sulla promessa e sull'impegno per la pace, la libertà, le relazioni di buon vicinato e il rispetto reciproco: una promessa che non dobbiamo mai, in nessun caso, rinnegare.

Sul riconoscimento che "ci sono molte più cose che ci uniscono di quelle che ci dividono", come ha sottolineato il mio predecessore, il Presidente Pahor, dal quale ho assunto con orgoglio e responsabilità l'onorevole patrocinio di questo storico progetto comune. Sono particolarmente grata a Lei, caro Presidente Sergio Mattarella, per essere qui con noi oggi, come amico e leader della vicina e stimata Repubblica Italiana. La ringrazio, signor Presidente, per la sua straordinaria abilità di statista, per la sua amicizia sincera e per il suo costante impegno a favore della coesistenza pacifica e di un futuro condiviso e luminoso.

La Storia non torna indietro: il discorso integrale del presidente Mattarella a Gorizia
La redazione

Signore e Signori,

l'Europa e il mondo si trovano a un crocevia di valori e non possiamo dimenticare il nostro passato mentre costruiamo il futuro. Nova Gorica - insieme alla vicina Gorizia - accoglie con consapevolezza e orgoglio la responsabilità del titolo di Capitale europea della cultura. Unite come un unico agglomerato urbano, siamo testimoni del nostro passato, ma soprattutto custodi di un futuro condiviso. Ci impegniamo a garantire alle generazioni future, alle nostre figlie e ai nostri figli, pace, libertà e creatività, senza mai negare né opprimere gli stessi diritti agli altri. Ecco perché questa Capitale europea della cultura è così speciale e di rilevanza storica. Perché Nova Gorica e Gorizia, insieme ai loro abitanti, oltre a ispirarsi ai versi di Prešeren, vivono e co-creano anche grazie alle parole del nostro poeta Srečko Kosovel: “Siamo uniti nello spirito e nell'amore, ma ognuno mantenga il proprio volto”.

Cari ospiti,

a nome del nostro Paese, vorrei cogliere questa occasione per esprimere il mio sincero ringraziamento a tutti gli artisti e a tutte le artiste che, nel corso degli anni, hanno contribuito con passione e impegno a realizzare un programma variegato e ricco di iniziative. Sono particolarmente lieta del fatto che le due minoranze abbiano sviluppato numerosi progetti congiunti. Credo che ognuno di noi troverà ispirazione nel programma e sentirà l'amore e la responsabilità con cui è stato preparato. Da Piazza Europa, inviamo un caloroso saluto e i nostri migliori auguri alla città di Chemnitz, in Germania, che quest'anno è anch'essa Capitale europea della cultura e invita le visitatrici e i visitatori a scoprire ciò che è nascosto (“C the Unseen”).

Naprej, Evropa brez meja! Avanti Europa senza confini

 

*Presidente della Repubblica di Slovenia

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