Gorizia-Nova Gorica: le differenze e le connessioni
L’obiettivo di Go!2025 è evidente: superare le barriere tra le due città e nelle società, dimostrando che la vita senza confini e la governance transfrontaliera possono avere un impatto sul rafforzamento e sulla crescita reciproca
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GO! 2025 è un ponte: questa è la metafora più convincente per rappresentare un’operazione mai vista.
L’obiettivo reale e “concettuale” è evidente: superare le barriere tra le due città e nelle società, dimostrando che la vita senza confini e la governance transfrontaliera possono avere un impatto sul rafforzamento e sulla crescita reciproca.
Connettere quindi le potenzialità delle due città di frontiera e il loro territorio in un unicum turistico, culturale, economico, formativo e infrastrutturale, attrattivo anche oltre il 2025.
Fra storia e attualità
Gorizia, menzionata per la prima volta in antiche fonti datate 1001, nel Medioevo aveva una Contea tutta sua che arrivava fino al Tirolo, nell’età dell’Impero asburgico è stata la città d’esilio dei Borboni di Francia. Nova Gorica è un progetto modernista concepito dall’architetto Edvard Ravnikar, allievo di Le Corbusier. Piazza Transalpina / Trg Evrope è il punto comune delle città e sarà l'epicentro della Capitale europea della cultura 2025, alimenterà spazi di riflessione sulla storia, l’attualità, i diritti delle minoranze e i valori della Comunità Europea.
La divisione
Nel 1947, alla fine del secondo conflitto mondiale, la millenaria città di Gorizia venne letteralmente divisa in due: metà all’Italia, che aveva perso la guerra, e l’altra metà alla Jugoslavia, che rientrava fra le nazioni vincitrici. Case, strade, cortili, stalle, persino un cimitero, una tomba. Un fiume, un monte, intere famiglie. Tutto venne tagliato a metà dal Trattato di Parigi.
La città di Nova Gorica venne edificata all'indomani degli accordi ufficiali, e il confine sopravvisse a lungo presidiato nel cuore della città. Seguirono decenni di divisioni e cambiamenti geopolitici: di filo spinato, guardie armate, di lasciapassare e contrabbando, di contrapposizioni, ma anche di buona volontà per superare odio e rancori, pacificare gli animi e lenire le profonde cicatrici lasciate dalla guerra.
Anni culminati nel 1991 con la dichiarazione di indipendenza della Slovenia dalla Jugoslavia e nel 2004 con la “caduta” del confine e l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea.
Un nuovo incontro fra popolazioni contermini, nel 2007 con l’entrata della Slovenia in Schengen, concepito come una festa celebrata nella Piazza Transalpina-Trg Evrope, collocata esattamente al centro del confine fra Nova Gorica e Gorizia, il “set” ideale dove prefigurare nuovi scenari di pace e convivenza, promuovendo un'identità comune come eredità per le generazioni future.
Proprio per questo Nova Gorica e Gorizia sono state nominate Capitale europea della Cultura per il 2025.
La bellissima Gorizia
Città di frontiera al centro dell’Europa, con un piede in Italia e uno in Slovenia, luogo che sfugge alle rotte turistiche più tradizionali.
Piazza Transalpina fino a pochi anni fa era il simbolo del confine e il muro che la attraversava divideva le due anime della città: oggi è una topografia della memoria, un ricordo indelebile, ma anche il simbolo di una rinnovata unità.
Dal castello di Gorizia lo sguardo si apre sulle dolci colline del Collio, terra di produzione di vini conosciuti in tutto il mondo.
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