Olimpiadi 2026, Zaia: «La pista da bob monumento alla follia»

All’inaugurazione della pre-omologazione dello Sliding Centre di Cortina il presidente del Veneto ha affermato: «Abbiamo trasformato una discarica nel Guggenheim del ghiaccio». Salvini: «La storia è piena di italiani che hanno osato»

Alessandro Michielli
Il presidente del Veneto Luca Zaia all'inaugurazione della pre-omologazione dello Sliding Center di Cortina
Il presidente del Veneto Luca Zaia all'inaugurazione della pre-omologazione dello Sliding Center di Cortina

«La pista da bob è il monumento alla follia». A dirlo è stato il presidente del Veneto, Luca Zaia, durante la cerimonia di inaugurazione della pre-omologazione dello Sliding Centre di Cortina che si è svolta martedì 25 marzo.

«Mi dicevano che era una follia»,  ha aggiunto Zaia, «ed invece abbiamo trasformato una discarica nel Guggenheim del ghiaccio».

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Dopo i primi test svolti lunedì 24 marzo, il 25 sono nuovamente scesi in pista gli atleti della nazionale italiana di bob, skeleton e slittino, tra cui l’ampezzano Mattia Gaspari. I risultati dei primi test parlano di una pista interessante, anche se i picchi di difficoltà e di velocità si vedranno solo nei prossimi giorni, quando si partirà delle partenze più alte.

La cerimonia

Presenti a Cortina il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il presidente della Fisi, Flavio Roda, il Commissario di Governo, Fabio Massimo Saldini e numerose altre autorità locali tra cui il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi.

 

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«Non abbiamo fatto un miracolo», afferma Fabio Massimo Saldini, «ma questo è l’esito di un lavoro programmato. Ringrazio le 35 imprese che hanno lavorato».

«Ringrazio l’impresa Pizzarotti che è stata la prima a crederci»,  ha detto il ministro Matteo Salvini, «La storia è piena di italiani che hanno osato, la cupola del Brunelleschi ad esempio: dicevano “non starà mai in piedi” ed invece è ancora lì. Per molti le Olimpiadi costavano troppo, ma se ti portano 5 miliardi fra Cortina, Bormio, Livigno, Milano e Verona vuol dire che si è fatto qualcosa di importante. Le opere pubbliche sono il miglior esempio di integrazione vera, grazie a tutti gli operai delle diverse nazionalità che hanno lavorato a questa opera».

E ancora: «Se non ci fossero state le Regioni Veneto e Lombardia che ci hanno creduto e ci hanno messo i soldi non saremmo qui, pensando a tutti quelli che non la volevano».

Salvini ha anche detto di non avere «mai avuto dubbi sulla sua costruzione ma grandi responsabilità. Abbiamo recuperato ritardi ereditati, e non solo a Cortina. Per l'Italia è una grande occasione di mostrarci al mondo per quello che siamo».

Ha poi aggiunto anche che ora «c'è la responsabilità di avere tante infrastrutture da portare avanti. Le Olimpiadi non sono solo impianti sportivi ma anche strade, gallerie, ponti, viadotti, varianti. Sono contento che l'Italia, il Governo e la mia Lega abbiano accettato e vinto questa scommessa».

«Oggi è una giornata di grande orgoglio»,  afferma il presidente Paolo Pizzarotti, in rappresentanza della ditta costruttrice, «Abbiamo lavorato alacremente in tutto questo periodo. È stata dura, non è stato facile. Abbiamo raggiunto un risultato rilevante per il paese Italia: ringrazio in nostri ingegneri Tenna e Novero».

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Il cantiere

Ad oggi è stato concluso circa il 75% della pista: grande merito va dato ai tecnici e agli ingegneri: infatti, sono stati numerosi i cambi di programma adottati durante le fasi costruttive dell’opera, come confermato da Pizzarotti.

La pianificazione del cantiere è stata rivista quotidianamente, ottimizzando la produzione e riducendo i tempi di costruzione. I tecnici hanno agito sull’organizzazione delle squadre, sulla tipologia delle lavorazioni e sulle casistiche dei singoli interventi

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