Olimpiadi, come avverranno le preomologazioni della pista da bob di Cortina? Lo spiega Armin Zöggeler

Il pluridecorato ex campione italiano di slittino anticipa le modalità: «I primi test partiranno dal basso e poi saliremo uno step alla volta»

Alessandro Michielli
L’ex campione Armin Zöggeler, oggi direttore tecnico della nazionale di slittino
L’ex campione Armin Zöggeler, oggi direttore tecnico della nazionale di slittino

A lato del sopralluogo nel cantiere della futura pista da bob, skeleton e slittino di Cortina, il pluridecorato campione italiano di slittino ed oggi direttore tecnico della nazionale italiana di slittino, Armin Zöggeler, fa il punto sullo stato di avanzamento dei lavori del futuro Sliding centre: «Dopo il sopralluogo fatto la mattina del 2ì4 febbraio posso dire che i lavori sono andati veramente avanti», afferma l’ex campione Armin Zöggeler. «Mi sembrano a buon punto e momentaneamente la data per la pre-omologazione è ancora fissata per il 24 marzo. Per noi saranno presenti un allenatore e un atleta, poi ci sarò anch’io e mi piacerebbe testarla».

Chi farà parte dei i test?

«Avranno tutti un ruolo importante: dagli atleti ai tecnici fino ai costruttori. Servirà a capire se va tutto bene o se bisogna migliorare alcuni aspetti».

Ad esempio?

«Diverse cose, ad esempio a volte può capitare che bisogna alzare le protezioni lungo la pista, controllare le traiettorie».

Tecnicamente, come funziona una preomologazione?

«Devono essere presenti la varie Federazioni, tra cui la Federazione internazionale di bob e slittino, con il suo direttore tecnico che deve fare un’ispezione. Poi arrivano gli atleti, viene svolta una prima riunione e, nel nostro caso, iniziano a scendere tutti gli slittinisti provenienti da tutto il mondo».

Quanti saranno gli atleti che proveranno la pista?

«I nostri saranno “solo” 12, uno per ogni nazione. Sto parlando solo dello slittino».

Quali saranno le prime fasi di test?

«Partiremo dal basso, quindi inizieremo i test dalla partenza più bassa della pista, quella dedicata ai giovani che è vicina alla curva Bandion».

Questo significa che farete più prove a diverse altezze?

«Si esatto. Partiremo dal basso e andremo su uno step alla volta. Gli atleti scenderanno e all’arrivo ci sarà una radio per parlare con i tecnici che sono in pista per spiegare le prime impressioni del tracciato e della discesa. Sarà un lavoro corale. Il direttore tedesco parlerà con quello italiano e quello italiano parlerà con quello tedesco. L’obiettivo è provare la pista e vedere se è tutto apposto oppure se bisogna modificare qualcosa».

Se, facendo una prova, accade che qualcosa non funziona come deve, cosa fate?

«Il rischio è basso e per sistemare eventuali aspetti il fatto di partire alla fine tracciato ci permette di sistemare eventuali problemi. Come dicevo, a volte capita che si devono alzare le protezioni lungo il tracciato. Ora attendiamo la preomologazione di marzo che ad oggi è confermata per vedere il tracciato completato ed affrontare le prime discese di prova». —

 

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