Giochi Milano-Cortina, i segreti della pista da bob: al via i test e le prime discese
Gli atleti iniziano i test del tracciato per dare l’idoneità all’opera. Si raggiungeranno
velocità di 140 km/h, l’accelerazione max a 4,5 g di gravità

L’opera più simbolica dei Giochi olimpici e paralimpici 2026 è pronta. Il tracciato della pista da bob, skeleton e slittino di Cortina, infatti, è stato concluso e completamente ghiacciato.
E proprio in queste ore la squadra dei ghiacciatori sta ultimando le lavorazioni del ghiaccio per renderlo liscio e portarlo al massimo livello di qualità. Il guscio, una volta finito, sarà consegnato agli atleti in vista delle pre-omologazioni che avranno inizio martedì 25 marzo.
Domani, 24 marzo, invece, saranno le Federazioni internazionali di bob, skeleton e slittino a visitare l’impianto per dare il via libera ai test.
Fenomeno ingegneristico
Quello che è stato fatto a Cortina rappresenta un vero e proprio fenomeno ingegneristico.
Si, perché non era facile e tanto meno scontato realizzare in poco più di un anno il guscio della struttura che avrebbe permesso di svolgere le pre-omologazioni.
Grande merito va dato ai tecnici e agli ingegneri: infatti, sono stati numerosi i cambi di programma adottati durante le fasi costruttive dell’opera. La pianificazione del cantiere è stata rivista quotidianamente, ottimizzando la produzione e riducendo i tempi di costruzione.
I tecnici hanno agito sull’organizzazione delle squadre, sulla tipologia delle lavorazioni e sulle casistiche dei singoli interventi.
Per fare un esempio, i ponti sono stati costruiti al contrario: sono stati realizzati appoggiati al terreno, per rendere più dinamico l’intervento: il materiale sottostante, ora, verrà rimosso.
Straordinaria la ditta Pizzarotti nell’esecuzione dell’opera, bravi in questo caso la Simico e il suo staff per aver rispettato la data della pre-omoloagazione, quando in pochi credevano che la pista sarebbe stata realizzata nei tempi stabiliti dal Cio.
Un percorso travagliato
Il percorso dello Sliding centre ha vissuto numerose turbolenze, sotto tanti punti di vista. A partire dalle prime due gare d’appalto del 2023, andate entrambe a vuoto. Sullo sfondo, poi, c’era il Comitato olimpico internazionale, scettico all’idea di costruire una nuova pista a Cortina visti i tempi ridotti e per gli alti costi di gestione.
Il direttore del Cio, Christophe Dubi, aveva infatti promosso l’idea di utilizzare una pista già esistente, ma il Governo italiano non aveva sentito ragioni.
Quando la strada sembrava senza via d’uscita, il 29 dicembre 2023 è stata bandita una nuova gara, dove sono state stralciate molte opere accessorie, con conseguente riduzione dei tempi di realizzazione dell’opera. All’ultima chiamata, scaduta il 18 gennaio, ha risposto una singola impresa, la Pizzarotti, alla quale sono stati consegnati i lavori il 19 febbraio per un valore di 81,6 milioni di euro.
I primi passi tra critiche e tempi incerti
L’inizio del cantiere è stato costellato da numerose proteste da parte degli ambientalisti, che hanno denunciato per mesi la scarsa trasparenza della stazione appaltante, il grande impatto sull’ambiente dell’opera e i dubbi sulla sua eredità positiva.
Tante, poi, le tensioni sullo stato di avanzamento dei lavori: cronoprogramma rispettato o no, il fatto di aver interpretato ogni giorno l’organizzazione del cantiere, ha permesso di completare quella che oggi può essere definita una vera e propria impresa.
Le fasi di preomologazione
Ora, però, è arrivato il momento di verificare se la pista è idonea. Martedì gli atleti selezionati inizieranno a testare il tracciato. Le prime discese verranno fatte dalla partenza junior, in basso, dove scenderanno rappresentanti di tutte le discipline (bob, skeleton e slittino).
A quel punto verrà controllata la qualità del ghiaccio e se qualcosa non andrà bene, verrà chiesto l’intervento dei ghiacciatori.
Poi, quando il primo tratto sarà pronto, si inizierà a salire verso la partenza donne e uomini. Saranno quindi gli atleti collaudatori a decidere quando salire, fino ad arrivare in cima. Verranno valutati vari aspetti: qualità del ghiaccio, delle curve e delle protezioni.
L’ultimo test sarà quello del bob a 4 con fase di spinta dalla partenza maschile, oltre alle partenze più alte di skeleton e slittino dalle aree adibite. Finiti tutti i test necessari, la pista verrà sghiacciata per proseguire i lavori collaterali al tracciato.
I prossimi passi e la novità
Ora quello che manca è la copertura della pista, il completamento degli edifici e tutti gli impianti connessi, come l’illuminazione. Poi si procederà con la sistemazione verde: tutta l’area verrà rinverdita, anche il tetto sarà mimetico.
Sarà una variante migliorativa rispetto al progetto iniziale: infatti, il progetto light aveva stralciato le copertura dell’edifico di arrivo e il rivestimento della pista. Ma grazie ad una perizia di variante, sono state ottimizzate tutte le lavorazioni di costruzione che hanno garantito il recupero delle risorse necessarie per realizzare tutto quello che era previsto nel progetto iniziale. Verrà ricostruito anche il Bob bar.
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