Dolomiti, allarme Tir: 1.100 viaggi per realizzare il terrapieno del villaggio olimpico
Sarà realizzato con la ghiaia prelevata dal lago di Auronzo. Già iniziato il trasporto del materiale a Cortina: per avere i 20 mila metri cubi necessari, servirà un mese e mezzo. All’andata i camion passeranno per il Cadore, al ritorno per Carbonin

Più di 1100 camion nell’arco di un mese e mezzo lungo la 52 Carnica, la 51 bis e la 51 di Alemagna.
Da Auronzo a Cortina, precisamente a Fiames. È sulla ghiaia del lago di Santa Caterina, infatti, che crescerà il villaggio olimpico. Già da una settimana i camion stanno trasportando a Cortina il materiale lapideo che viene scavato all’ingresso del torrente Ansiei nel bacino dell’Enel.
Si tratta del prelievo di 20 mila metri cubi di sassi, quelli che sono stati trasportati a valle anche per una decina di chilometri dalle acque del torrente che dà il nome alla valle. Sassi, quindi, ben levigati e che vanno dalla grandezza di pochi centimetri fino anche a mezza spana.
Si tratta, dunque, di materiale che filtra efficacemente l’acqua e che gli esperti ed i tecnici della società Simico hanno trovato molto adatto per realizzare il terrapieno del villaggio di Fiames, in un’area che, si sa, è idrogeologicamente problematica per le conseguenze che potrebbero determinare precipitazioni “fuori misura”.
Il viavai di camion scatta dalle 7 del mattino e procede sino a pomeriggio inoltrato. Ogni cassone viene caricato di 18 metri cubi. Quindi basta una semplice operazione di suddivisione per capire che servono più di 1100 trasporti. La strada più corta sarebbe per Misurina e il Passo Tre Croci, ma con carichi così pesanti è complicato ascendere. Quindi si fa il giro per il Centro Cadore.
Sono 34,8 chilometri che impegnano per una quarantina di minuti. Il ritorno più agevole è per Carbonin e Misurina, una cinquantina di minuti, per 55 chilometri. Il consumo è notevole, compresi una dozzina di chili di C02. «Siamo ben lieti, come Comune di Auronzo, di poter dare il nostro contributo alle Olimpiadi», afferma l’assessore Roberto Pais Bianco di Auronzo, «ma ci rendiamo conto del disagio e dei costi che questo tipo di trasporto comporta. E quindi, in presenza della necessità di continuare con il programma di sghiaiamento del lago, dovremmo necessariamente cercare soluzioni in loco».
Secondo il rappresentante della giunta del sindaco Vecellio Galeno, infatti, dal bacino vanno rimossi almeno 100 milioni di metri cubi per poterlo rimettere in sicurezza e nel pieno della sua funzionalità. È prevedibile che quando verrà terminato il lotto diretto a Fiames, l’operazione venga sospesa – saremmo, infatti, alla vigilia della stagione turistica estiva – per essere ripresa in autunno.
«A quel punto», afferma l’assessore, «vanno individuate soluzioni più rapide e meno costose, collocando magari il materiale lungo gli argini dell’Ansiei, con terrapieni da poter utilizzare anche come piste ciclopedonali.
Tornando a Fiames e al viavai di camion, se un viaggio di andata e ritorno con fermata per il carico e lo scarico avviene in circa due ore e mezza, i giri non potranno essere più di 3 al giorno. «Il materiale che viene trasportato è pulito», rassicura l’assessore, «perché è prelevato non dal fondale del lago, quindi non è sporco di melma. È depositato proprio all’inizio del bacino, là dove l’Ansiei si allarga, cioè in zona Bucintoro, per intenderci. È evidente che tutt’altro ragionamento bisognerà fare per lo scavo dentro il lago».
Il terrapieno del villaggio olimpico arriverà fino ad un’altezza di 40 cm. Il materiale viene depositato a supporto delle villette in legno, all’interno della vasta e complessa rete dei sottoservizi.
Il gruppo di minoranza Insieme per Auronzo aveva lanciato recentemente l’allarme sulla condizione critica del lago perché invaso da una quantità preoccupante di ghiaia accumulatasi negli ultimi due anni. Un problema che, secondo la minoranza, non è più solo di immagine turistica, ma riguarda direttamente la sicurezza del territorio.
Nel mirino anche lo stato del torrente Diebba, in prossimità della diga, dove l’accumulo di detriti ha raggiunto livelli mai registrati in passato. Un rischio che si somma alla pericolosa situazione del lago, dove la ghiaia si è ammassata fino al ponte di Taiarezze e all’area delle tribune, compromettendo la fruibilità dello specchio d’acqua, sede di competizioni sportive di rilievo internazionale come i Mondiali di canoa under 26.
Riproduzione riservata © il Nord Est