L’annuncio di Salvini: «Varianti stradali del Cadore pronte per le Olimpiadi, forse anche prima»

Il ministro delle Infrastrutture in sopralluogo nel cantiere della variante di Valle che, assieme a quelle di Tai e di San Vito di Cadore, rappresenta il clou delle opere stradali per i Giochi. Al lavoro 400 persone, investiti 250 milioni di euro

Alessandro Michielli
Il sopralluogo di Salvini alla variante di Valle di Cadore
Il sopralluogo di Salvini alla variante di Valle di Cadore

«Le varianti stradali del Cadore saranno pronte entro i Giochi olimpici, forse entro fine anno». A dirlo è stato Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, arrivato in provincia di Belluno in occasione del sopralluogo tecnico dei cantieri delle varianti di Valle, Tai e San Vito di Cadore avvenuto lunedì 24 marzo.

All’incontro hanno partecipato le autorità locali, l’amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme e il responsabile struttura territoriale di Anas Veneto e Friuli-Venezia Giulia Ettore de la Grennelais.

«I lavori proseguono sotto il nostro stretto monitoraggio - ha confermato il ceo di Anas, Claudio Andrea Gemme - mantenendo l’obiettivo di aprire al traffico le nuove infrastrutture stradali prima dell’inizio delle Olimpiadi».

Oggi, nei tre cantieri, sono impegnate 400 persone tra operai e tecnici. L’investimento complessivo di Anas per le varianti del Cadore è di oltre 250 milioni di euro. Le opere permetteranno di alleggerire il traffico della statale Alemagna lungo i centri abitati.

La variante di Tai di Cadore, lunga circa 1.500 metri, si distacca dalla attuale statale in corrispondenza del bivio con la SS 51 bis a sud-est dell’abitato di Tai di Cadore, e si reinnesta in corrispondenza del bivio per la località Nebbiù.
La principale opera è una nuova galleria, lunga circa 1.000 metri di cui 800 “in naturale” (cioè da scavare) e 200 “in artificiale” (cioè da realizzare fuori terra e poi da ricoprire). Saranno realizzati anche svincoli, la rimodulazione della pista ciclabile esistente in accordo con l’amministrazione comunale, e la sistemazione del reticolo idrografico interferito.

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La seconda variante è quella di Valle di Cadore, che consentirà di bypassare con una galleria di 600 m (quasi interamente “in naturale”) un tratto particolarmente critico dell’attraversamento dell’abitato, oggi regolato da semaforo per effetto della sezione ristretta e della prossimità alla sede stradale di fabbricati vincolati.

L'ultima opera, proseguendo verso Nord, è la variante di San Vito di Cadore, il cui tracciato prevede un percorso complessivo di circa 2.3 km quasi tutto “a mezza costa” nella valle del Boite. L’asse principale si sviluppa attraverso due rotatorie di svincolo, 4 gallerie artificiali di mascheramento e antirumore, un nuovo viadotto sul Ru Sec e numerosi interventi sulla viabilità secondaria.

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