A 28 anni fonda una coop e porta i grani antichi in Fvg

Ci sono antiche varietà di grano che vogliono bene all’ambiente e fanno bene anche ai consumatori. Parte in questi giorni la sfida della cooperativa “Grani Antichi” di Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda, associata a Confcooperative Pordenone, che ha “scoperto” come grani originari del centro Italia attecchiscano ottimamente nei terreni friulani.
Merito del suo giovane presidente Guido Lenarduzzi, 28 anni e una laurea in Tecnologie alimentari all’Università di Udine, che, dopo un periodo di lavoro in Toscana, ha esportato questa rivoluzione e fondato dapprima un’associazione (della quale fanno parte 26 agricoltori) e poi la cooperativa.
Quest’ultima attualmente conta 12 soci che coltivano i cereali su 49 ettari di terreno tra il Friuli occidentale (oltre a Rauscedo a Sacile, Azzano Decimo, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo), Carnia a Socchieve, San Daniele del Friuli, Codroipo e Mortegliano sulla sinistra Tagliamento. “Grani Antichi” inizierà la commercializzazione di farine, pasta corta e grissini realizzati con i propri chicchi (prodotti e punti vendita in aggiornamento su www. graniantichifvg. it).
«Le farine – spiega Lenarduzzi – già le vendevamo a ristoratori che ne apprezzano le qualità nutritive, mentre ora con pasta e grissini stiamo allargando la rete di negozi e panifici che li acquistano da noi per poi venderli ai consumatori finali in una quindicina di punti vendita tra Pordenone, Udine e dintorni». Un avvio a spron battuto, per un cammino che ha mosso i primi passi sei anni fa.
«Durante il percorso universitario – continua il presidente – ho trascorso un periodo a Montespertoli, vicino Firenze, dove ho anche lavorato in un panificio. Son ripartito da quella esperienza per il Friuli con tante conoscenze in più e 25 kg di semi di grani antichi tipici toscani, chiamati Verna, Frassineto, Gentil rosso, Inallettabile e Andriolo. Tutti mi dicevano che non avrebbero mai attecchito qui da noi e invece hanno avuto una resa superiore rispetto al Centro Italia».
Una scelta coraggiosa ripagata dalle qualità di questi grani. «Innanzitutto va detto che il cambiamento climatico – sottolinea Lenarduzzi – sta rendendo sempre più adatti i terreni friulani a colture che fino a 50 anni fa andavano bene solo al Centro o Sud Italia. In più, di loro, i grani antichi sono una risposta naturale agli Ogm, la cui filosofia proprio non condividiamo: meglio usare piante antiche di questo tipo, che per proprie caratteristiche risultano essere più resistenti ai parassiti e non necessitano trattamenti chimici.
Non solo: il loro corredo genetico le rende molto adattabili al terreno in cui crescono, sviluppando a ogni generazione sempre più difese naturali contro gli insetti e i funghi». Anche le qualità nutrizionali sono molto interessanti. «Sono piante rustiche – conclude Lenarduzzi – con un glutine più debole e per questo più digeribile. Sono ricche di sali minerali, antiossidanti e vitamine. In più la macina lenta a pietra a bassa temperatura con germe di grano, che noi effettuiamo, permette di mantenere nelle farine tutte queste caratteristiche nutrizionali».
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