A Conegliano un nuovo player per la pulizia dei crediti deteriorati

CONEGLIANO. C’è un nuovo attore della finanza a Nordest con grandi obiettivi e prospettive di crescita. Ha base a Conegliano, a pochi metri da Banca Finint, e si chiama Sigla.
In realtà le società sono due: Sigla Credit e Si Collection. La prima si occupa di cessione del quinto di stipendio, ha visto passare la massa di prestiti accesi dai 94 milioni del 2013 ai 155 milioni di quest’anno, con l’obiettivo di arrivare in un triennio a quota 300 milioni. Si Collection, invece, si occupa di crediti deteriorati, gli Npl che sono i non performing loans del credito al consumo. Un business, questo, che in Veneto vede in prima fila un attore come Banca Ifis da anni specializzata in questo segmento da bad bank. Si Collection è passata da una massa di crediti deteriorati da 475 milioni nel 2013 a 717 milioni nel 2015. Il nuovo piano industriale ora guarda al raggiungimento del traguardo di un miliardo di euro al 2018.
Il protagonista della crescita e delle nuove e concrete ambizioni contenute nel Piano industriale è Vieri Bencini, uomo McKinsey oggi amministratore delegato della holding lussemburghese che controlla entrambe le società.
Sigla non è una realtà nuova: è nata negli anni Novanta come una piccola piattaforma con pochi addetti specializzata nei prestiti personali. La maggioranza dell’azienda fu allora rilevata dal fondatore da Bencini nel 2005 grazie all’ingresso di Palamon Capital Partners, poi nel 2009 è entrata anche DeA Capital – Gruppo DeAgostini.
Obiettivo: farne un operatore specializzato nel settore dei crediti al consumo italiano. Il progetto parte, la crescita è frenetica grazie all’allargamento della gamma prodotti. Oggi Sigla conta 80 addetti e si occupa principalmente della cessione del quinto dello stipendio, un segmento a basso profilo di rischio e alto rendimento, un prodotto molto tecnico con garanzie quasi vicine a quello del mutuo.
Sul territorio nazionale, una rete di 90 agenti con forte presenza nel triveneto che è il primo mercato grazie al tessuto imprenditoriale che ha sede qui.
Gli Npl, invece, sono un business più recente entrato nel 2010 proprio con l’acquisizione di Si collection. “E’ un’iniziativa che ci sta dando importanti soddisfazioni – spiega il ceo – ci siamo specializzati sui prestiti chirografari, non lavoriamo su mutui e corporate e siamo nella top ten delle società specializzate. Il sistema bancario e finanziario sta facendo sempre più ricorso all’outsoursing per la gestione e cessione di questi crediti. La crescita del fatturato cresce del 20-25%. Oggi gestiamo 110 mila posizioni”.
Diversamente da Banca Ifis, Si Collection “non compra direttamente ma in partnership con alcuni fondi”. “sono due al momento – spiega il manager - noi valutiamo il portafoglio in fase di offerta e se passiamo alla seconda parte aiutiamo i fondi esteri nel recupero e nella gestione. La contropartita alla consulenza è l’affidamento del 40% del portafoglio in gestione”.
“Ci piacerebbe diventare banca ma ci vuole ancora un pochino e nel nostro piano industriale non c’è questo obiettivo” spiega Bencini. Il piano industriale prevede un obiettivo a tre anni di 280 milioni per la cessione del quinto con espansione della reta agenti a 360 persone. La seconda gamba della crescita sarà aprire un canale diretto con la clientela investendo su web e call center . Per il mondo Npl, invece, annuncia il ceo, “affiancheremo a quelli esistenti nuovi fondi per cogliere nuove opportunità. Inoltre – aggiunge –abbiamo iniziato ad acquistare crediti deteriorati anche dal mondo corporate con grande attenzione al mondo veneto”. “Da settembre abbiamo portato in casa i primi 15 clienti ora dobbiamo sviluppare la rete commerciale per raggiungere l’obiettivo 100 clienti fine 2016”. Ad oggi la società opera con i principali operatori del panorama finanziario italiano e con importanti realtà del settore commerciale e delle utenze domestiche come Ubi, Compass, BNL, Banco Popolare, Intesa, Agos, MPS, Veneto Banca.
E’ dunque possibile fare finanza anche in Veneto? “Il Veneto è un’area molto ricca e dinamica che ha sofferto molto per la crisi, ma l’imprenditoria veneta ha saputo reagire anche reinventando il business. E’ una terra di impresa con una cultura del lavoro che aiuta qualsiasi business – spiega l’amministratore - C’è un’imprenditoria importante che deve essere accompagnata nella sua crescita domestica e internazionale. E’ di taglio più piccolo e quindi necessita di un approccio tailor made, che non sempre è proprio dei grandi interlocutori che tendono a standardizzare. C’è dunque spazio per un’offerta di servizi qualificati”.
@eleonoravallin
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