A Coney Island si riaccende la magia del Luna park made in Italy

VICENZA - Sventola la bandiera dell’Italia a Coney Island, antico e fiabesco luna park che il 9 aprile, nell’omonima isola di New York, riapre le porte al pubblico per la stagione 2021, con accoglienza inizialmente riservata al 30% della capienza consentita, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di covid.
Se quel tricolore italiano si farà notare accanto alle stelle e strisce americane sulla sommità di Cyclone, la montagna russa in legno comparsa in una miriade di film e telefilm, il merito è della Zamperla di Altavilla Vicentina, fabbrica del divertimento globale dimostratasi capace del “miracolo” di rimettere a nuovo Coney Island in appena cento giorni di cantiere permanente.
Questo luna park, la cui inaugurazione risale al 1903, è stato oggetto di un lungo processo di ristrutturazione in un’area adiacente a quella originaria, un restyling a cui solo l’intervento di Zamperla ha posto la parola fine con la realizzazione e l’installazione di una ventina di attrazioni, a cui, per la stagione 2021, si aggiungono sei giostre destinate ad animare un’area progettata per i bambini.

Fra macchine dei pompieri, immancabili nell’immaginario di New York, e altrettanto gettonati velivoli da Star Wars, campeggia il Mini Mouse, prima montagna russa a misura di un pubblico infantile.
“In realtà, come tutte le nuove attrazioni inserite da quest’anno a Coney Island, si tratta di una giostra per famiglie” chiarisce Antonio Zamperla Junior, quarantatreenne Ceo dell’azienda vicentina che fattura 100 milioni di euro all’anno, dando lavoro a 400 dipendenti.
Non suona granché strana la parola “famiglia” sulle labbra di un amministratore delegato che, assieme al fratello Alessandro, a cui fa riferimento la consociata americana Central Amusement International, guida le sorti del brand portato al successo dal padre Alberto, attuale presidente della Zamperla, e ancora prima dall’omonimo nonno Antonio.
E’ un autentico Dna culturale, e non solo genealogico, che poi si riversa nella produzione.
“Fu proprio il nonno Antonio – racconta Antonio Zamperla – a capire per primo l’importanza di far salire assieme adulti e bambini sulla stessa giostra. Ciò infatti significa condividere lo stesso divertimento, lasciando nel bambino un imprinting che vorrà replicare con i propri eredi una volta diventato grande”.
“E come non rivolgere proprio alle famiglie il massimo delle nostre attenzioni in un anno come questo?” continua Zamperla.

“Da quando circola il virus, ricerche e reportage ci hanno raccontato di quanto i bambini abbiano sofferto le restrizioni e le limitazioni dovute alla pandemia. Nello stesso tempo la scienza, oltre al buonsenso, ci dice che nulla come una giornata al luna park può aiutare un’intera famiglia a ritrovare vitalità e fiducia dopo tanti sacrifici e momenti dolorosi”.
Il riferimento è a uno studio sul campo, affidato dalla stessa Zamperla Spa a Stefania Cerino e Gianni Chiari, rispettivamente psichiatra e professionista del settore luna park.
Secondo i due ricercatori, un giro sul Cyclone di Coney Island rappresentò idealmente una delle migliori terapie per gli americani che negli anni Trenta volevano gettarsi alle spalle gli incubi della Grande Depressione.
“E’ lo stesso effetto liberatorio che oggi le giostre possono donarci dopo le angosce provocate dal coronavirus” assicura Zamperla, mentre Coney Island riapre le porte riservando 500 braccialetti free-pass a medici e infermieri in segno di riconoscenza per i sacrifici compiuti dal personale sanitario in ambulatori e ospedali di New York.
“Riaprire è una grande emozione, ma anche guardare avanti – rivela Antonio Zamperla. - Oltre un anno di chiusure e lockdown hanno infatti dato un’enorme e notoria accelerazione ai mondi virtuali e all’intelligenza artificiale. Ciò coinvolge anche il mondo dei luna park, ovviamente, e non mi riferisco solo al settore del gaming, dove si sviluppa l’interattività fra giostra e passeggero”.
“Le prospettive sono ben altre – conclude il Ceo di Zamperla – e riguardano il fatto che, nel giro di qualche anno, per un giro a Coney Island tutto compreso, non sarà più necessario imbarcarsi su un volo per New York. Sarà sufficiente connettersi da casa propria”.
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