A Nordest iniziata la settimana degli scioperi
UDINE, 14 dicembre 2015 - Settimana di "passione" per i cittadini, e di mobilitazione per dipendenti pubblici, medici e dipendenti del commercio.
Rischio disagi negli opedali, nei negozi e anche negli uffici della pubblica amministrazione.
Quella che si è aperta oggi si preannuncia come una settimana calda sul fronte del lavoro, anche a Nordest oltre che nel resto del Paese.
Medici, commessi, statali hanno indetto azioni di protesta contro contratti scaduti e assunzioni bloccate, mentre si devono affrontare cambiamenti non da poco, come i nuovi paletti su orari e turni negli ospedali.
Questioni che con tutta probabilità si trascineranno anche dopo le manifestazioni e le proteste in calendario da domani a sabato.
Insomma, come recita lo slogan dei dipendenti pubblici, che il 15 saranno davanti a Montecitorio, "non andiamo in vacanza", neppure a Natale.
"Sotto l'albero - spiegano - non vogliamo regali, ma un contratto giusto".
Il giorno successivo, mercoledì 16, incroceranno le braccia per 24 ore i camici bianchi del servizio sanitario nazionale.
E si prevedono disagi anche per lo shopping natalizio, sabato 19, data fatidica per i regali, i lavoratori del commercio si fermeranno e con loro negozi, centri commerciali e supermercati.
Tra i più arrabbiati ci sono i medici, che mercoledì faranno sentire tutta la loro rabbia, a scioperare infatti sono tutte le sigle della categoria.
Nel mirino le risorse del Fondo Sanitario Nazionale, considerate insufficienti, il rinnovo dei contratti, bloccati da sei anni, il piano dei vaccini e anche provvedimenti come quello sull'appropriatezza.
E non soddisfa i sindacati del settore la soluzione trovata per adeguarsi alle nuove regole sugli orari.
L'emendamento alla legge di Stabilità per sbloccare il turnover da inizio anno.
L'associazione dei medici ospedalieri ha definito la proposta come "l'ennesima beffa".
Molte delle motivazioni alla base della mobilitazione dei medici si incrociano con quelle del pubblico impiego tout court, che dopo la manifestazione del 28 novembre, si ritroverà a protestare domani, 15 dicembre, davanti alla Camera dei deputati, in piazza Montecitorio.
Un sit-in, proclamato unitariamente dai sindacati, per chiedere un aumento dei fondi per il rinnovo del contratto, il cui congelamento, che prosegue dal 2009, quest'estate è stato giudicato illegittimo da parte della Corte Costituzionale.
Anche il settore del commercio torna a protestare a poche settimane dall'ultimo sciopero avvenuto a novembre.
Le categorie di Cgil, Cisl e Uil lamentano infatti come, "nonostante la mobilitazione del mese scorso non sia arrivato alcun segnale di apertura al confronto, nessun cambio di passo che possa dare adito alla riapertura dei negoziati" per il nuovo contratto dei dipendenti della Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa e Confesercenti.
Come per lo sciopero del mese scorso, anche questa volta c'è da aspettarsi saracinesche chiuse, lavoratori in strada e striscioni in molte città anche del Nordest.
@ElenaDelGiudice
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