A22, dal Veneto no alla riduzione della rappresentanza territoriale nel Cda

Il sindaco di Verona Federico Sboarina: «Chiediamo un cambio di rotta». Il ministro Tonielli incalza: «Serve un'intesa in tempi brevi»

VERONA - «Chiediamo un cambio di rotta, in tempi certi, sul piatto non c'è solo il rinnovo della concessione all'A22, che nei termini preannunciati dal ministro Toninelli è inaccettabile, ma anche la possibile riduzione dei membri del CdA da 14 a 5».

Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, al termine dell'incontro che si è tenuto oggi, 3 aprile,  nel municipio scaligero con i soci del tratto sud della società Autobrennero.

Da Palazzo Barbieri è partita una lettera indirizzata ai presidenti delle province autonome di Trento Maurizio Fugatti e di Bolzano Arno Kompatscher.

Oggetto: il futuro della società Autobrennero e della sua rappresentatività, in un momento di grandi decisioni tra cui il rinnovo della concessione.

Dal municipio di Verona è uscito il messaggio unanime che la rappresentatività dei territori è essenziale, considerata l'importanza che l'infrastruttura ricopre per le aree dalla quale sono attraversate.

«Con i colleghi - ha spiegato Sboarina - abbiamo concordato che non può venir meno la rappresentatività di tutti i territori all'interno del Consiglio di Amministrazione di A22, anche perché, in un momento così delicato per la società, dobbiamo esserci per monitorare il futuro della società che abbiamo fondato e le scelte decisive per il suo futuro. Trento, Verona e Mantova sono i tre enti fondatori della società, e la rappresentanza territoriale è importante anche per la realizzazione delle opere pubbliche già programmate».

Sul tavolo della trattativa tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e i soci pubblici territoriali proprietari di Autostrada del Brennero, anche 800 milioni per interventi cosiddetti funzionali all'asse autostradale, il cui destino ora è incerto.

Si tratta di opere espressamente chieste dalle Province socie dei territori attraversati, alla cui realizzazione A22 si è impegnata a contribuire.

Tra queste, anche la terza corsia tra Bolzano e Verona, per 91 km.

«Sul rinnovo della concessione dell’Autostrada A22, e l’affidamento a una in house totalmente pubblica, le parti sono prossime a un accordo».

A dirlo il ministero dei Trasporti che si dichiara «fiducioso che si arrivi in tempi brevi a una conclusione positiva della trattativa».

Rimangono, tuttavia, alcuni nodi sui quali è ancora aperta la riflessione da parte degli enti locali, fa sapete il Mit.

Da parte del ministero si è fatto tutto il possibile per trovare un’intesa ed è stata rappresentata alla controparte l’urgenza di arrivare in tempi brevissimi alla conclusione dell’iter, si legge nella nota del Mit.

La Commissione europea ha infatti informato che se si dovesse sforare il termine del 19 aprile senza un accordo sulla concessione della A22, si aprirebbe per l’Italia una procedura d’infrazione. Circostanza che, ovviamente, il Governo si impegnerà a evitare, come sollecitato anche dalla Struttura di Missione per le procedure d’infrazione del Dipartimento politiche europee, con tutte le eventuali misure necessarie.

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