Acc, Slim Rolling, Forali Pal Zileri e le altre crisi aziendali: 6 mila lavoratori con il fiato sospeso
La pandemia ha per ora congelato l’apertura in Veneto di nuovi fronti aziendali ma quelli esistenti si trascinano. Ferrari (Cgil): «Rischio deindustralizzazione»
VENEZIA. La pandemia ha fortemente influenzato anche le “crisi aziendali”, ridimensionandole sensibilmente.
Le comunicazioni di avvio delle procedure di crisi in Veneto nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 16, nello stesso periodo dell’anno precedente 58. Così come i lavoratori interessati, che sono passati in un anno da 6.603 a 1.983 dei primi mesi del 2021.
I dati sono stati forniti da Veneto Lavoro nel consueto report. Se queste crisi sono solo agli inizi del loro percorso, molte si trascinano da anni: da Acc ad Abb, da Forall Pal Zileri a Slim Fusina Rolling, fino ad alcuni distretti industriali. L’unità di crisi della Regione del Veneto sta seguendo ben 32 tavoli, con oltre 6.000 dipendenti.
I 337 lavoratori della bellunese Acc sono quelli che stanno affrontando la situazione più dura, con stipendi quasi azzerati. «La situazione è disperata anche a causa del vertiginoso aumento dei costi delle materie prime, che si uniscono alla note difficoltà finanziaria dovute ai mancati finanziamenti promessi e mai arrivati – spiegano i tre sindacati - a settembre si lavoreranno 12 giornate, ad ottobre 6, a novembre 4 e per dicembre si esauriranno definitivamente». E si chiede l’intervento risolutivo del governo.
Sempre nel Bellunese i 450 lavoratori della Ideal Standard attendono il nuovo piano industriale, che verrà presentato il prossimo mese al Mise. «Il caso di Abb è emblematico - commenta Christian Ferrari, segretario della Cgil Veneto – un’attività senza problemi finanziari, con prospettive produttive, verrà fatta chiudere. La proprietà per una scelta speculativa decide di chiudere: ciò dimostra tutta la debolezza del sistema industriale veneto. Chiedo a Confindustria di difendere assieme a noi gli insediamenti industriali in regione. Da troppi anni si sta portando avanti una terziarizzazione dell’economia veneta e la sua de-industrializzazione».
Sempre nel Vicentino c’è il caso della Forall Pal Zileri: circa 200 lavoratori attendono un acquirente per il rilancio. Nel Veneziano si trascina da tempo la situazione della Slim Rolling di Fusina (gruppo Quantum Capital) con i suoi 260 lavoratori. A giugno scorso, al termine di scadenza del concordato preventivo in bianco, la società ha depositato la domanda di concordato preventivo in continuità indiretta basata su un’offerta di affitto dell’intero ramo d’azienda.
Sono invece otto i tavoli regionali dedicati alle filiere, tra tutti calzatura e occhialeria. «Serve una visione d’insieme quando si affrontano le crisi – spiega ancora Ferrari – quando si salva un’azienda di medie dimensioni si salva l’intera filiera di piccoli e artigiani».
La logistica sta affrontando il tema della “qualità” del lavoro. Via la catena degli appaltati e subappalti e cooperative spurie: occorre riportare i lavoratori in azienda.
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