AcegasApsAmga 138 milioni a Padova: «Così combattiamo gli sprechi d’acqua»

L’ad Roberto Gasparetto spiega gli investimenti del piano industriale. Già in corso la sostituzione di 350 mila contatori per il metano

Piercarlo Fiumanò

Intelligenza artificiale, guerra agli sprechi, elettrificazione delle banchine del porto di Trieste, contatori “intelligenti”, idrogeno come fonte rinnovabile alternativa per i servizi pubblici, più raccolta differenziata e infrastrutture digitali a prova di un clima sempre più estremo.

Il nuovo piano industriale 2024-2027 approvato dal cda di AcegasApsAmga, la prima multiutility del Nordest con base a Trieste che opera nei servizi ambientali e idrici e nella distribuzione di gas ed energia elettrica, mette sul piatto 579 milioni di euro di investimenti lordi (165 solo per quest’anno) per una rivoluzione digitale finanziata anche grazie a circa 53 milioni provenienti dal Pnrr.

Nell’arco del piano 222,6 milioni andranno a Trieste, 138,3 milioni a Padova, 23,2 milioni a Udine, 17,3 a Gorizia. In corso intanto c’è la sostituzione di 350 mila contatori del gas con nuovi dispositivi “smart” da Trieste a Padova a Udine dove saranno dotati di allarme anti-sisma.

L’amministratore delegato, Roberto Gasparetto, governa su una azienda di oltre 1.700 dipendenti nello storico palazzo di piazza Verdi a Trieste dove hanno anche sede Hera Trading e Esternergy. Gasparetto rivendica il contributo offerto ai risultati di gruppo da parte della controllata nordestina che produce un fatturato di 1,6 miliardi.

Gasparetto sottolinea che il nuovo piano garantisce l’efficienza della rete e la continuità del servizio di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici: «Ci siamo posti il problema di ridurre i rischi di fronte ad eventi estremi come frane e mareggiate. Tutta la nostra infrastruttura, in particolare quella elettrica, dovrà essere perfettamente resiliente. In questo momento dobbiamo essere preparati di fronte ai rischi di interruzione del servizio. Transizione energetica, mobilità elettrica, fonti energetiche alternative e intelligenza artificiale sono i capisaldi del nostro piano».

AcegasApsAmga dovrà gestire nei prossimi dieci anni il forte aumento del fabbisogno di energia richiesto per l’elettrificazione delle banchine del porto di Trieste, della Piattaforma Logistica di Trieste e del futuro molo VIII. Il piano industriale stanzia una ventina di milioni (finanziati per 18 milioni dal Pnrr anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale) per realizzare la Smart Grid, la rete elettrica che sarà completata nel 2026.

A Padova la pressione della rete idrica viene gestita applicando l’intelligenza artificiale con un algoritmo che evita sprechi e dispersioni. Al settore andranno una cinquantina di milioni dei quali 32 milioni a Padova per l’ammodernamento della rete: «Nel 2023 si è lavorato a un progetto (Smart water management) per mettere in rete i gestori del sistema idrico integrato di Friuli Venezia Giulia e Veneto evitando dispersioni grazie anche a una sessantina di milioni del Pnrr», sottolinea Gasparetto.

Il piano destina 18 milioni per scongiurare perdite idriche in gran parte finanziati dal Pnrr. A Padova 14,5 milioni serviranno a mettere in sicurezza la rete del Bacchiglione mentre con altri 5 milioni si realizzeranno sette bioessicatori. Altri 52 milioni serviranno alla rete del gas.

Finanziata con 14 milioni dal Pnrr e 1,8 milioni dal bando Horizon Eu nel core business del piano c’è la realizzazione dell’Hydrogen Hub di Trieste che produrrà 370 tonnellate di idrogeno l’anno, di cui 116 prodotte con l’energia che arriverà da un campo fotovoltaico (da 4,5 megawatt).

Ammontano a 22 milioni gli investimenti lordi nel settore ambiente nell’arco del piano (6,2 milioni nel 2024) per automatizzare la gestione del servizio di raccolta rifiuti con cassonetti “intelligenti” in modo da prevenire eventuali criticità: oggi sono 94 mila le tonnellate di rifiuti raccolti per un’utenza di circa 200 mila persone. Nei piani l’obiettivo di aumentare la quota di raccolta differenziata.

Rilevanti gli investimenti per rispettare gli obiettivi Ue del climate change: «Ci confrontiamo con un contesto normativo indirizzato a favore della decarbonizzazione e transizione energetica che comporta la capacità di progettare, realizzare un’ampia gamma di tecnologie efficienti. Parliamo di un business focalizzato sulla riduzione dei consumi e sulla produzione dell’energia termica ed elettrica sempre più green». Tutto ciò nel rispetto della Direttiva edifici Green con un obiettivo di riduzione dei consumi dell’energia finale di almeno l’11,7%. —

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