Addio al generale Graziano, presidente di Fincantieri
Si considerava un servitore dello Stato. Mattarella: «Uomo leale». A Trieste si era laureato in Scienze Diplomatiche ed Internazionali

Addio al generale Claudio Graziano, 70 anni, presidente di Fincantieri, morto nella sua casa di Roma. L’ultima apparizione pubblica del generale è stata a Trieste per presiedere una settimana fa l’assemblea straordinaria di Fincantieri che ha deciso l’aumento di capitale per comprare l’ex Wass da Leonardo. Ieri il gruppo triestino ha comunicato che le deleghe di Graziano sono state affidate ad interim al ceo Pierroberto Folgiero.
La notizia ha provocato grande impressione e cordoglio nell’azienda triestina che ha diffuso una nota dove si esprime «immenso dolore» per la improvvisa scomparsa di Graziano che lascia «un grande e incolmabile vuoto». Per il Ceo Pierroberto Folgiero «è morto non solo un grande condottiero, che ha dedicato tutta la sua vita all'Italia, ma anche un grande manager ed un grande amico. Oltre che la figura istituzionale mancherà a me moltissimo la persona privata, la sua visione rigorosa del Paese e della vita, dell'importanza del coraggio e dell'amicizia come i veri valori che servono per vincere tutte le battaglie». Innumerevoli i messaggi di cordoglio per la scomparsa del presidente di Fincantieri. Fra i primi quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Ne ricordo la figura di generoso e leale uomo delle istituzioni, capace di mettere sempre al servizio della Repubblica la sua competenza e la sua professionalità, doti dimostrate negli importanti ruoli di vertice, nazionali e internazionali, ricoperti nel corso della sua lunga carriera».
Graziano aveva accettato con curiosità ed entusiasmo nell’aprile 2022 la nomina alla presidenza del colosso della cantieristica scelto dall’ex premier Mario Draghi come successore di Giampiero Massolo. A Trieste, città che già conosceva per essersi laureato in Scienze Diplomatiche ed Internazionali, aveva riscoperto il fascino del mare tanto che da giovane aveva anche pensato di arruolarsi in Marina. Un servitore dello Stato, così amava definirsi, che per cinquant’anni ha attraversato la storia recente «servendo in uniforme il mio Paese». Dopo l’Accademia Militare di Modena, ha salito i più alti gradi dell’esercito fino ad assumere il comando dei Caschi blu in Libano e della Brigata Multinazionale Kabul in Afghanistan per diventare Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e poi della Difesa. Dal 2018 al 2022 è presidente del Comitato Militare dell'Ue (European Union Military Committee) prima di approdare alla presidenza di Fincantieri.
Il generale piemontese con il cappello d’alpino ha affrontato i jihadisti in Libia e i talebani in Afghanistan e credeva in un progetto europeo di difesa comune: «Abbiamo davanti anni in cui, mentre saremo costretti a difenderci da attori più o meno ostili, dovremo costruire insieme uno strumento europeo in grado di non far sparire l’Europa dal palcoscenico mondiale», scriveva Graziano nel suo libro «Missione: dalla guerra fredda alla difesa europea».
Accettò la nomina a presidente convinto della necessità di portare Fincantieri in una nuova dimensione globale dove le spese per la difesa, in un mondo oggi dominato da due guerre alle porte d’Europa, diventano strategiche.
Graziano era una figura conosciuta nel mondo per la rilevanza degli incarichi, dalle missioni in Libano e Afghanistan fino alla responsabilità di capo di Stato maggiore dell’Esercito presidente del comitato militare della Unione Europea. Credeva nei valori profondi della democrazia europea e in una Europa unita in grado di organizzare la sua difesa comune. È stato il generale a illustrare nel 2021 in commissione Senato l’accordo Strategic Compass fra i Paesi dell’Unione Europea per organizzare la propria sicurezza in accordo con la Nato.
Per molti osservatori nessuno meglio di lui poteva così guidare Fincantieri nell’era dei conflitti, dalla guerra in Ucraina al Medio Oriente, dove le commesse militari diventano il nuovo orizzonte strategico del gruppo. E in due anni il gruppo di Folgiero ha ottenuto non pochi successi come la recente decisione del Dipartimento della Difesa Usa di assegnare ai cantieri Fincantieri Marinette Marine (Fmm), un contratto da oltre 1 miliardo di dollari, per costruire la quinta e sesta fregata della classe Constellation per la US Navy. I mercati hanno reagito alla notizia della morte del generale con il titolo Fincantieri in picchiata che ha ceduto il 3% per poi recuperare e chiudere con una perdita dell’1,74%. —
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