Aeroporti del Nordest, nel 2022 attesi 14,4 milioni di passeggeri
I dati previsionali del Gruppo Save che gestisce gli scali di Venezia, Treviso e Verona, che vedono i flussi avvicinarsi al periodo pre-Covid. Solo a Pasqua e solo al Marco Polo, 180 mila passeggeri. Zaia: «Gli aeroporti sono i gioielli del Veneto». Marchi (Save): «A Venezia tra qualche anno ci sarà il vertiporto»
VENEZIA. Nel 2022 la ripresa è entrata nel vivo per gli aeroporti del Nordest.
Già nei mesi centrali della stagione estiva che va dal 27 marzo al 31 ottobre, il Polo Aeroportuale del Nord Est raggiungerà l'80% del traffico realizzato nel 2019, con l'ultimo trimestre dell'anno che dovrebbe toccare il 90%.
Venezia, in particolare, è contrassegnata dal ritorno dei collegamenti intercontinentali sul Nord America (Stati Uniti e Canada). Le previsioni per fine 2022 sono di 14,4 milioni di passeggeri complessivi per il Polo Aeroportuale nordestino che recupererà il 78% dei volumi di traffico realizzati nel 2019.
Al Marco Polo di Venezia sono attesi 8,6 milioni di passeggeri, vale a dire il 75% del traffico del 2019. All'aeroporto Canova di Treviso sono attesi 2,8 milioni di passeggeri, vale a dire l'85% del traffico registrato nel 2019.
All'aeroporto Catullo di Verona sono attesi 3 milioni di passeggeri, che corrispondono all'83% di quanto realizzato nel 2019.
Il mercato domestico, che rappresenta il 28% della capacità offerta dal Polo, prevede il ritorno ai volumi del 2019 con oltre 5,5 milioni di posti in vendita e 15 destinazioni servite. Il Regno Unito, uno dei mercati più colpiti dalla restrizioni dovute alla pandemia, torna ad essere il primo mercato internazionale per il Polo, che con oltre 2,5milioni di posti in vendita stimati per il 2022 su 13 scali inglesi (12% dell'offerta complessiva del Polo), a riconferma della forte attrattiva del Veneto per il turismo inglese. Germania, Spagna e Francia completano la lista delle «Top 5», con un'offerta complessiva di 5,3 milioni di posti in vendita (27% del totale del Polo) su 34 destinazioni collegate da 13 compagnie aeree.
Sul fronte dei mercati intercontinentali sono 600 mila i posti in vendita nel 2022, circa il 50% dei posti in vendita nel 2019.
I dati sono arrivati da Save nel corso del punto stampa, insieme alla Regione Veneto, dedicato agli aeroporti del Nordest e in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina.
«Il Veneto è la terra delle Olimpiadi, ma è anche la terra dei siti Unesco: i nove riconoscimenti a Patrimonio dell’Umanità sono leve che attraggono sempre di più la domanda di turismo internazionale – ha detto il presidente della giunta Luca Zaia -. Luoghi sempre più visitati anche grazie ai collegamenti aeroportuali, anello di congiunzione tra le bellezze del Veneto e i viaggiatori di tutto il mondo. E’ un dato di fatto che gli aeroporti sono i nostri gioielli, da sempre parte attiva della storia di successo del turismo Veneto. Se non ci fosse un sistema aeroportuale come quello del Nord Est, non saremmo la prima regione in Italia per presenze turistiche e non saremmo la più grande industria per fatturato. Oggi, abbiamo la certezza che il mondo sta riaprendo: c’è voglia di turismo c’è voglia di Veneto e i nostri ospiti sono anche i migliori clienti per le nostre imprese».
«Con il Polo Aeroportuale del Nord Est possiamo dire che abbiamo schierato il massimo delle forze e delle progettualità per creare i presupposti della ripresa del traffico aereo nel 2022, recuperando alcuni dei flussi internazionali ed intercontinentali e dando risposte a nuovi mercati – ha proseguito il Governatore -. La crisi pandemica ha fortemente colpito il settore aeroportuale e l’incognita della guerra, continua a farsi sentire su tutti i fronti. Tutti tifiamo per la pace e diciamo basta a prove muscolari che inaspriscono solamente il conflitto bellico».
«Gli scali del polo del Nord-Est stanno ripartendo in linea con le nostre migliori previsioni. Sono tornate la fiducia e la voglia di viaggiare e di visitare le bellezze del territorio. La capacità di fare sistema tra aeroporti, Regione e enti locali continua a dimostrarsi determinante nel percorso verso le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 – ha sottolineato Enrico Marchi, presidente del Gruppo SAVE -. Queste non sono solo un traguardo in sé, ma anche una tappa fondamentale di un percorso virtuoso per il quale i nostri aeroporti costituiscono un volano generatore di flussi turistici ed economici verso il nostro territorio. Oggi, il sistema aeroportuale si presenta al mondo come un unicum, una squadra che lavora per dare sempre più valore ai driver della crescita, con lo sviluppo di nuovi voli e destinazioni, il potenziamento dell’intermodalità e delle infrastrutture con occhi sempre attenti alla crescita sostenibile e con l’impegno di raggiungere le zero emissioni entro il 2030».
Marchi ha poi parlato del vertiporto, «atteso tra qualche anno». E si tratterà di una svolta, «perché potremo collegare l'aeroporto con tutta una rete di città con tempi di percorrenza di mezz'ora e con sistemi di trasporto elettrico, economico e che non inquina». Allo stesso tempo, la società che gestisce l'intero sistema aeroportuale del Nordest sta lavorando allo sviluppo dei singoli scali. Su Venezia riprenderà il progetto di ampliamento del lato nord, «e allo stesso tempo riprenderemo i lavori anche su Treviso e Verona, - ha aggiunto Marchi - per i quali sono previsti investimenti rispettivamente da 50 e 100 milioni di euro. Rispetteremo i tempi e i costi, - ha concluso - e seguiremo lo sviluppo dei passeggeri con quello delle infrastrutture».
Infine Zaia ha spiegato che per la bretella ferroviaria che collegherà la linea Venezia-Trieste con l'aeroporto Marco Polo di Tessera «servono 100 milioni in più dei 475 già stanziati». La questione «è già stata posta al Governo, anche perché – ha aggiunto Zaia – sulla questione Olimpiadi abbiamo molti cantieri aperti. La revisione dei prezzi è fondamentale, perché i costi sono aumentati del 20/30%. Le opere olimpiche e quelle pubbliche rischiano di non vedere la luce. I nostri enti pubblici, - ha concluso Zaia - non hanno nemmeno partecipanti alle gare, perché molte imprese temono l'ulteriore aumento dei costi».
Il presidente di Save ha invece sottolineato la difficoltà «a far capire la bontà del progetto della bretella, che non rovina nessun sito archeologico. - ha detto - Si tratta di un'opera che si inserisce all'interno del nostro piano di sviluppo dell'intermodalità, alla quale parteciperemo con 50 milioni di euro all'interno del sedime aeroportuale».
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