Affitti brevi, 29 mila gli alloggi in Veneto e oltre 5 mila in Friuli Venezia Giulia
Questo il patrimonio immobiliare potenzialmente interessato dalla proposta contenuta nella manovra del Governo che punta ad innalzare la tassazione sulle locazioni di durata inferiore ai 30 giorni. Protesta di Federalberghi sull’aumento della tassa di soggiorno

E’ il patrimonio immobiliare delle due regioni del Nordest che “entra” nella normativa sugli affitti brevi, con la previsione di una tassazione più elevata sui proventi delle locazioni di pochi giorni. Parliamo di poco più di 29 mila alloggi in Veneto e poco più di 5 mila in Friuli Venezia Giulia.
Numeri piuttosto lontani dai 27 mila 300 della sola Roma, prima in Italia, mentre se parliamo di regioni, in vetta c’è la Toscana con quasi 67 mila annunci.
I dati sono stati elaborati dal Centro Studi di Federalberghi su dati di Inside Airbnb. La federazione degli alberghi ha infatti recentemente realizzato l'indagine sui “concorrenti” degli affitti brevi, secondo la quale più di quattro quinti degli annunci (l'81,6%) si riferisce all'affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno, quasi due terzi degli annunci (il 65%) sono pubblicati da host che amministrano più alloggi e più della metà degli annunci (il 55,6%) si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l'anno.
Gli alloggi sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali. Se si guarda alla classifica delle città, dopo Roma ci sono Milano (23.656 annunci), Firenze (12.117), Napoli (9.353).
Venezia con 8.130 annunci, è quinta in Italia, nella classifica delle prime 20 città, c’è solo un altro capoluogo nordestino, ed è Verona al 13° posto.
Federalberghi, rispetto al dibattito sulla tassazione (la previsione è di passare al 21 al 26% solo nel caso in cui si affitti più di un appartamento con
contratti di locazione di durata non superiore ai 30 giorni), chiede «di conferire ai sindaci il potere di governare il fenomeno e di procedere celermente all'aggiornamento delle norme che disciplinano gli affitti brevi. Occorrono regole, controlli e sanzioni, per tutelare i clienti, i lavoratori, i cittadini e le imprese».
«Spiace, inoltre, assistere a tutto questo affannarsi in difesa di attività a dir poco "opache” – rimarca la Federazione – , mentre nemmeno una parola viene spesa per commentare l'aumento sino al 40% dell'imposta di soggiorno che viene previsto dall'articolo 82 della bozza di legge di bilancio, con il tetto massimo che salirebbe da 10 a 12 euro a Roma e Venezia e da 5 a 7 euro nelle altre città».
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