Agricoltori in piazza a Verona per #stopembargorusso

Alla manifestazione di Coldiretti migliaia di produttori da tutta Italia. In esposizione il "Russky parmesan" e la mozzarella "made in Russia" che stanno rimpiazzando nei supermercati di Mosca, le eccellenze italiane

VERONA - Sono quasi diecimila gli agricoltori e gli allevatori italiani in piazza con i trattori contro l’embargo russo che ha azzerato completamente le esportazioni dei prodotti agroalimentari più rappresentativi del Made in Italy scatenando una guerra commerciale che ha provocato pesantissimi danni all’economia e la perdita di posti di lavoro.

La protesta è scattata oggi a Verona e coinvolge, oltre ai produttori, anche i principali operatori economici impegnati nell’interscambio con la Russia.

Insieme chiedono la fine di una guerra commerciale insostenibile per l’Europa che ora deve affrontare anche i pesanti effetti economici della Brexit, nell’anniversario dei 2 anni dall’embargo russo e all’indomani della decisione del presidente russo, Vladimir Putin, di prolungare l’embargo imposto sui beni alimentari fino al 31 dicembre del 2017.

Dentro e fuori il Cattolica Center di Verona, in Veneto, scelto perchè è la regione più duramente colpita, gli agricoltori hanno portato anche i prodotti rimasti invenduti, dalle mele ai kiwi fino alle pesche, ma anche i formaggi e i prosciutti per denunciare un braccio di ferro insensato e autolesionistico.

Una "scelta suicida", secondo l'associazione di categoria, che l’Unione Europea e l’Italia non possono permettersi dopo il voto sulla Brexit con la svalutazione della sterlina inglese che rischia di mettere in crisi i rapporti commerciali con la Gran Bretagna, che è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari Made in Italy.

In esposizione a Verona anche  gli "scandalosi surrogati" del Made in Italy come il Russkiy Parmesan, il salame Milano o la mozzarella Made in Russia che sugli scaffali dei supermercati del Paese di Putin hanno preso il posto dei cibi italiani originali i quali rischiano ora di rimanere esclusi per sempre.

Bandiere, cartelli e numerosi striscioni sono stati esposti nel quali si ribadisce il "No all’embargo russo", "Putin facciamo la pace", "La guerra fredda uccide il Made in Italy", ma anche "Brexit+embargo=Italia in letargo".

Tra i manifestanti c’è già il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ma sono in arrivo il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al governatore del Veneto Luca Zaia fino al sindaco di Verona Flavio Tosi ed anche i maggiori operatori economici dell’agroalimentare coinvolti nell’interscambio commerciale con la Russia.

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