Aliplast laboratorio europeo per la plastica rigenerata

La controllata di Hera coordinerà la ricerca dei poli produttivi italiani ed esteri
Nicola Brillo

Un luogo dove innovare il futuro del riciclo della plastica. Aliplast, il leader europeo nel settore della plastica rigenerata con una capacità di recupero di oltre 100.000 tonnellate di polimero all'anno, ha lanciato un innovativo laboratorio presso la sede di Ospedaletto d'Istrana. Sebbene la struttura abbia radici italiane, il suo approccio è internazionale. La sede trevigiana coordina le attività di analisi, ricerca e sviluppo dei diversi poli produttivi distribuiti in Italia e in Europa (Francia, Polonia e Spagna).

Oltre alle analisi sulla qualità dei prodotti in uscita (granuli, lastre e film in polietilene e PET) l’attività del Lab sarà concentrata sullo sviluppo dei nuovi prodotti anche in collaborazione con i clienti. Aliplast, società del Gruppo Hera, intende di consolidare la propria posizione di leadership nel settore a livello europeo. «Il Lab Aliplast non è aperto solo ai clienti, ma anche alle partnership con il mondo accademico - spiega Carlo Andriolo, amministratore delegato Aliplast -. Collaboriamo da tempo con gli atenei di Bologna e Padova. Si tratta di occasioni che da un lato, aiutano l’azienda nello svolgimento delle proprie attività e, dall’altro, contribuiscono ad avvicinare mondo accademico e produttivo, troppo spesso lontani tra loro. Negli anni, la collaborazione con l’ambito della ricerca si è concretizzata anche nella gestione in tandem di progetti finanziati dall’Unione Europea».

Carlo Andriolo, amministratore delegato di Aliplast
Carlo Andriolo, amministratore delegato di Aliplast

Il laboratorio sarà uno spazio dedicato alla ricerca e all'analisi, dove esperti provenienti da diverse discipline lavoreranno insieme per identificare nuove tecnologie, processi e materiali che consentiranno di ottenere una plastica rigenerata di alta qualità. L'obiettivo è quello di promuovere una transizione verso un'economia circolare, in cui la plastica sia trattata come una risorsa preziosa anziché come un rifiuto. «Attraverso l'interazione tra gli esperti del settore e l'applicazione di tecnologie all'avanguardia, ci si aspetta che il laboratorio sia un vero motore di innovazione, aprendo nuove possibilità per il riciclo della plastica e contribuendo alla creazione di un ambiente più pulito e sostenibile - aggiunge l’amministratore delegato -. La crescita registrata negli ultimi anni, grazie anche all’integrazione nel Gruppo Hera, ha portato con sé una sensibile crescita anche del personale, che ha raggiunto circa le 400 unità in Europa, di cui oltre la metà nella sede di Istrana. Gli investimenti di medio periodo saranno orientati a consolidare sempre più la nostra leadership su qualità e innovazione. Di questo è un esempio il nuovo Aliplast Lab recentemente inaugurato».

Il 2022 di Aliplast si è chiuso molto positivamente, con una forte crescita di tutti gli indicatori, anche grazie all’espansione sui mercati europei. Superata la soglia di 200 milioni di fatturato, di cui oltre un terzo derivante da attività internazionali. «Il 2023 sta vedendo una generale flessione nel settore della plastica - dichiara Andriolo -. Per quanto riguarda la nostra produzione di plastica riciclata, invece, registriamo una controtendenza, con volumi in aumento rispetto al primo semestre 2022. Questo ci fa dire che con tutta probabilità supereremo nell’anno in corso le 100 mila tonnellate annue di plastica lavorata. Questo essenzialmente per la scelta strategica di concentrarci sulle fasce alte di mercato, con prodotti di alta qualità, destinati a segmenti premium sia retail che B2B».

Fisiologicamente quello della plastica è un settore soggetto ad una certa variabilità, legata anche ad elementi congiunturali. «In questo momento l’alta inflazione sta spostando il focus dei clienti sui tagli di costo, talvolta anche a scapito di scelte più sostenibili - conclude Andriolo -. D’altra parte, è vero che la sensibilità verso la tutela delle risorse e la sostenibilità è in crescita costante. In questo senso seguiamo con grande attenzione, data anche la nostra proiezione internazionale, l’evoluzione della plastic strategy europea, che ad esempio ha portato in Spagna all’introduzione dal 1° gennaio scorso della plastic tax, che colpisce la quota di plastica vergine degli imballaggi. Per noi, già presenti su quel mercato, si tratta di una grande opportunità da cogliere».

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