Alla Luiss, un confronto sugli investimenti in Italia e in Europa
Gli investimenti in real economy stanno apportando un contributo significativo al sistema paese e all'Europa, generando rendimenti importanti e poco correlati nei portafogli con orizzonte temporale a lungo termine

Un confronto tra Italia ed Europa sul tema degli investimenti in economia reale è stato al centro del convegno organizzato dall'Osservatorio sul Welfare di Luiss Business School con Finint Investments ed Allspring Global Investments.
L'evento è stata l'occasione per evidenziare quali asset class alternative oggi rappresentano un'utile occasione di diversificazione degli investimenti per gli investitori istituzionali. Come evidenziato da Mauro Marè, direttore dell'Osservatorio sul Welfare Luiss Business School, "i Fondi pensione e le Casse di previdenza hanno un ruolo strategico non solo per l'offerta di prestazioni pensionistiche ma anche per il sistema di welfare complessivo. Sono loro, infatti, che offrono la parte essenziale delle prestazioni di welfare di primo e secondo pilastro ai lavoratori italiani”.
Inoltre, “gli investitori istituzionali italiani hanno raggiunto negli ultimi dieci anni una dimensione significativa in termini di asset gestiti e di peso nei mercati finanziari: i fondi pensione oltre 200 miliardi di euro, mente le casse di previdenza circa 107 miliardi di euro - un valore prossimo al 15 per cento del Pil italiano".
Tuttavia, ha continuato Marè, "la parte sostanziale delle risorse di questi investitori è investita per diverse ragioni - istituzionali, storiche, legate all'economia italiana, organizzative, legate alla maturazione delle capacità di questi operatori, in breve per ragioni di domanda e di offerta - in attività estere. Anche se l'impiego domestico è cresciuto sensibilmente negli ultimi tempi, molto più per le casse che per i fondi pensione, gli investimenti nell'economia reale italiana nel suo complesso - azioni, private equity, private debt, ecc. - restano ancora alquanto limitati e contenuti soprattutto se si confrontano con l'home bias dei nostri principali partner dei paesi Ocse - dal 3% circa dei fondi pensione al meno del 10% delle tasse”.
Ai lavori, aperti dal presidente di Luiss Business School Luigi Abete, hanno partecipato il professore Mauro Marè, l'amministratore delegato di Finint Investments Mauro Sbroggiò, e Marco Negri, Head of Sales Southern Europe di Allspring Global Investments.
Gli ideatori di questo evento hanno analizzato i dati che testimoniano come gli investimenti in real economy stanno apportando un contributo significativo al sistema paese e all'Europa, generando rendimenti significativi e poco correlati nei portafogli con orizzonte temporale a lungo termine. I relatori hanno illustrato le tematiche connesse ai settori dello student housing, dei senior loans, del private debt, sempre più d'interesse per fondi pensione e casse di previdenza.
L'obiettivo è stato fornire agli investitori istituzionali elementi per orientarsi tra questi nuovi comparti mettendo in evidenza differenze e analogie tra Italia e Europa alle prese negli ultimi anni con inflazione, aumento tassi e difficoltà di accesso al credito e anche con fenomeni demografici quali l'aumento delle famiglie uni-personali, la domanda di abitazioni adeguate, per arrivare a sfide ancora più ampie come quelle poste dalla crisi climatica e dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Inoltre, l'incontro è stato l'occasione per un confronto diretto con le Casse di previdenza e gli investitori istituzionali, che sono stati voce attiva nella tavola rotonda in cui hanno partecipato Alberto Oliveti, presidente Enpam, Stefano Distilli presidente Cassa Dottori Commercialisti, Stefano Cuzzilla presidente Federmanager, Nunzio Luciano, presidente Emapi, Fabio Faretra, direttore generale Enpacl e Roberto Diacetti, direttore generale Enpaia.
“Questo evento è motivo di soddisfazione per Finint Investments: ci permette di illustrare come investitori istituzionali, asset manager alternativi e i portatori d'interesse delle varie categorie professionali possano lavorare all'unisono per la crescita del nostro Paese. Il confronto con quello che succede in Europa - grazie ai colleghi di Allspring - è interessante perché possiamo cogliere le diverse sensibilità, al fine di avvicinare sempre di più gli investitori all'economia reale", ha affermato l'amministratore delegato di Finint Investments, Mauro Sbroggiò.
In tal senso, ha continuato, “emerge chiara l'attenzione verso il finanziamento delle Pmi italiane ed europee in aggiunta al tradizionale canale della banca commerciale. Attenzione che si riflette anche sulle politiche volte a favorire il soddisfacimento dei fabbisogni abitativi espresse dal social, senior e student housing. L'importanza dell'impatto sociale e la possibilità di offrire rendimenti in linea con le attese degli investitori istituzionali non sono obiettivi tra loro alternativi ma condizioni utili per la crescita del prodotto interno lordo. Sono, di conseguenza, elementi che favoriscono la sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo periodo, stimolando un volano positivo tra imprese e investitori e favorendo così la crescita sostenibile”.
"Siamo molto contenti di contribuire a questo Osservatorio, che ci permette di dialogare con gli investitori istituzionali su tematiche che impatteranno in modo importanti sulle scelte di allocazione di portafoglio, sia per gli investitori italiani che per quelli europe”, ha aggiunto Marco Negri, Head of Sales Southern Europe Allspring Global Investments.
Riproduzione riservata © il Nord Est