Alperia si concentra sull’idroelettrico: 310 milioni di investimenti entro il 2024

Fra tre anni scadranno otto concessioni su 39 e il gruppo altoatesino è deciso ad acquisirne altre. L’altro driver è la mobilità pulita: ricariche di auto elettriche e noleggio a lungo termine di vetture

Fabio Poloni

Acqua, infrastrutturazione del territorio per la mobilità elettrica, servizi completi al cliente per l’efficientamento energetico domestico. È così che declina il proprio concetto di transizione energetica Alperia, primo provider energetico dell’Alto Adige con ambizione di diventare protagonista nazionale nel panorama dell’energia verde.

Ce ne ha parlato Paolo Vanoni, direttore corporate strategy. Con più di mille dipendenti e ricavi che nel 2020 hanno raggiunto oltre 1, 4 miliardi di euro, Alperia mira ad evolversi da realtà regionale a player di primo piano su tutto il territorio italiano.

La forza nell’acqua

Oggi Alperia è al terzo posto nella produzione di energia idroelettrica in Italia con oltre 1.400 megawatt di potenza installata, in particolare grazie a 34 centrali in Alto Adige. «Siamo storicamente forti nell’idroelettrico – spiega Vanoni – abbiamo deciso di concentrarci su questo fronte disinvestendo progressivamente da eolico e fotovoltaico».

Il gruppo sarà “carbon neutral” entro il 2024. «Proprio nel 2024 scadranno otto concessioni idroelettriche di grande derivazione per complessivi 440 megawatt – spiega Vanoni – puntiamo a rinnovarle e ad acquisirne altre anche grazie all’aiuto di Hydrodata, acquisita da poco, che si occupa di progettazione. Oggi in tutto abbiamo 39 concessioni di grande derivazione». La business unit Generazione, in questo senso, ha in programma investimenti per 310 milioni di euro nel periodo 2020-2024.

Oltre Erg

Il gruppo altoatesino era stato in corsa per entrare nella partita dell’idroelettrico ceduto da Erg, studiando una partnership con la trevigiana Ascopiave; alla fine l’ha spuntata Enel con un’offerta da un miliardo di euro.

«Ora ci siamo presi una pausa di riflessione – spiega Vanoni – ma ci piacerebbe dare nuovo slancio ai progetti con Asco, così come abbiamo lanciato segnali di fumo ad Agsm: siamo un partner non egemonico per lavorare alla transizione energetica, oltre a mettere le nostre competenze sull’idroelettrico».

Ulteriori possibilità di crescita potrebbero nascere da potenziali aggregazioni territoriali, specialmente a Nordest. «Alperia ha le potenzialità di diventare un campione regionale facendo leva sul proprio posizionamento e strategia di crescita all’insegna di un approccio “glocale” che coniuga il ruolo di punta in Alto Adige con una politica di espansione supportata da acquisizioni strategiche e partnership internazionali».

Mobilità elettrica

L’energia “verde” prodotta con l’idroelettrico diventa una risorsa anche per la mobilità, questa la grande sfida di Alperia: al centro dell’attività, l’utilizzo di energia al 100% rinnovabile proveniente dalle centrali idroelettriche altoatesine e un ventaglio di servizi che vanno dalla ricarica di auto elettriche al noleggio di macchine elettriche a lungo termine.

Efficientamento

«Bella la transizione energetica, ma deve anche essere resa semplice»: per questo, spiega Vanoni, «ci proponiamo anche come operatore unico integrato per facilitare l’approccio al cliente in ottica Superbonus per cappotti, caldaie, pannelli fotovoltaici, infrastrutture di ricarica per auto elettriche. Crediamo sia questa la chiave vincente, la decarbonizzazione deve passare per uno stile di vita più sostenibile. Puntiamo ad ammodernare circa 600 condomini entro il 2024». Sul piatto per questo capitolo ci sono 500 milioni degli 1,7 miliardi di euro di investimenti nel piano 2020-2024.

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