Ance Alto Adriatico: Pordenone e Trieste si fondono con Gorizia
TRIESTE L’Ance Pordenone-Trieste si allarga, assimilando la consorella goriziana e gettando le basi per la costituzione di una Confindustria dei costruttori tutta regionale. A sancire l’entrata della compagine isontina nell’Ance giuliano-pordenonese l’assemblea riunitasi venerdì a Pordenone in sessione ordinaria e straordinaria. Dopo la fase ordinaria dell'assemblea, riservata agli usuali adempimenti statutari (approvazione del bilancio e relazioni dei presidenti degli enti bilaterali, ovvero Casse Edili, Scuole Edili e Cpt - Comitato Paritetico Territoriale), è seguita quella straordinaria per approvare il nuovo statuto che ha sancito formalmente la nascita di Ance Alto Adriatico, ovvero come si chiamerà la nuova associazione dei costruttori edili industriali delle province di Gorizia, Pordenone e Trieste.
Alla guida resterà, fino a metà 2021 e quindi a scadenza naturale del mandato, Elvis Santin, affiancato dal vice di Trieste Gianluca Nave. «Stiamo lavorando per la creazione, in un futuro si spera non troppo lontano, di un’unica associazione regionale - sottolinea il presidente di Ance Trieste-Pordenone - sul solco segnato dalla Confindustria regionale. Intanto abbiamo allargato il discorso unendoci con Gorizia». Il tutto sulla scorta della prima fusione che, a detta di Santin, ha dato solo buoni frutti.
«L’unione fra l’Ance di Pordenone e quella di Trieste - ricorda - sancito tre anni fa, ha portato un effettivo vantaggio alle imprese associate, perché in questo modo si sono implementate le collaborazioni e si sono messe in comune proposte ed esperienze. «Non si tratta di una scelta politica - ci tiene a specificare Santin - ma di un’operazione prettamente operativa». Il rafforzamento dell’associazione nazionale costruttori edili a un livello sovraprovinciale è quantomai necessario in considerazione del periodo. «Il mercato si è risvegliato - spiega Santin - anche grazie alle politiche di incentivi e bonus che sono state messe in campo».
Ma dalla nuova Ance Alto Adriatico sorge una velata preoccupazione sulla promessa - finora rimasta solo tale - di proroga del superbonus 110% oltre al 31 dicembre 2021. «È difficile che si possano fare tutti gli interventi che ci vengono richiesti entro il prossimo anno - ammonisce il numero uno dell’Ance Pordenone-Trieste- perciò è necessario fare in modo che questa possibilità venga prorogata, altrimenti rischiamo che il comparto dell’edilizia si sgonfi in fretta al termine della bolla momentanea offerta dai vari superbonus, sismabonus e bonus ristrutturazione, le cui richieste continuano ad essere alte». Le quarantene imposte dal Coronavirus hanno modificato la domanda di abitazioni, con un aumento delle richieste di case con giardino e al contempo vicine ai servizi essenziali. Ma com’è la situazione dei costi per le imprese edili per la realizzazione degli immobili?
«Nell’ultimo anno sono aumentati, perché è stata implementata la tecnologia presente all’interno delle case, soprattutto nella parte residenziale - spiega Santin - ed è di conseguenza cambiato il rapporto con le scuole edili. Adesso il nostro settore ha bisogno di manodopera estremamente qualificata e tecnicizzata». Figure professionali che diventano sempre più difficile da incontrare. Il nodo della ricerca di manodopera professionale resta aperto in questa regione —
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