Ance: appalti a -83% con il nuovo codice appalti
L’Ance nazionale ha reso noto il dato sulla caduta degli appalti pubblici (-75% del valore economico e -27% del numero) a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, ma in regione, ricorda Ance Veneto, il crollo risulta più accentuato rispetto al dato nazionale con un -83% degli importi economici messi a gara. La riduzione è più contenuta sul numero dei bandi (-10%), perché ad essere colpiti dal rallentamento sono stati soprattutto le gare di importo maggiore, sopra il milione di euro.
«Le nuove norme – spiega Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Veneto – non sono in discussione nei contenuti. Molti aspetti sono migliorativi dello status quo, su altri ci troviamo meno d’accordo, ma non è questo il punto. Il congelamento dei bandi di gara è la conseguenza della mancata previsione di un periodo transitorio tra vecchio e nuovo sistema. Un lasso di tempo che avrebbe dovuto permettere alle stazioni appaltanti di recepire le nuove regole, in particolare quella che prevede il vincolo di mettere in gara solo progetti esecutivi, con un grado di definizione progettuale dell’opera molto più avanzato, e non più progetti definitivi. Le stazioni appaltanti ora dovranno mettere prima in gara la progettazione esecutiva e successivamente i lavori. Temiamo per questo una dilatazione dei tempi molto consistente. Il rischio è che, da oggi fino a diversi mesi del 2017, si assista a un azzeramento dei lavori pubblici, in particolare degli appalti di maggior valore».
«Ribadisco, non è in discussione il nuovo codice nella sostanza. Il criterio della progettazione esecutiva è stato in molti casi sostenuto pubblicamente anche dall’Ance come strumento che garantisca certezza dei tempi e qualità dell’opera, ma sarebbe opportuna una moratoria per favorire una transizione senza traumi. Il settore, che ancora soffre di una pesante crisi di investimenti, riceverebbe un colpo fatale se fosse privato del mercato dei lavori pubblici», conclude Salmistrari.
Il crollo di maggio rischia di interrompere un lieve trend positivo che sembrava doversi assestare anche Veneto. Nel 2015 i bandi di gara per lavori pubblici erano cresciuti dell’1,2% in termini di valore economico e del 30% in termini di numero rispetto all’anno precedente.
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