Anche Treviso ha il suo bosco verticale: lo studio Boeri firma Ca’ delle Alzaie

E l’ultimo intervento residenziale firmato da Stefano Boeri Architetti in Italia. Il progetto nasce dal recupero di un’ex area produttiva di circa 11.000 mq, affacciata sul fiume Sile, a pochi passi dal centro storico di Treviso. Ca’ delle Alzaie si compone di tre fabbricati di sette piani realizzati dalla Cazzaro Costruzioni

La redazione

TREVISO. Ca’ delle Alzaie è l’ultimo intervento residenziale firmato da Stefano Boeri Architetti in Italia. Il progetto, sviluppato a Treviso, si inserisce nell’ambito della ricerca sulla forestazione urbana, attività iniziata a Milano da Boeri con il Bosco Verticale, dove trovano spazio indagine scientifica, urbanistica e progettazione architettonica.

Divenuta un punto di riferimento internazionale per chiunque cerchi una risposta concreta ai problemi legati al cambiamento climatico in ambito urbano, ha rappresentato uno dei punti fermi per lo sviluppatore del progetto, Cazzaro Costruzioni, impresa che opera nel campo dell’edilizia da oltre cinquant’anni, con l’obiettivo di proporre al mercato soluzioni d'avanguardia volte a migliorare la qualità abitativa degli edifici e a ridurre l'impatto ambientale.

Ca’ delle Alzaie nasce dal recupero di un’area ex produttiva di circa 11.000 mq, a pochi passi dal centro storico di Treviso e si affaccia sul fiume Sile. L’obiettivo era sviluppare un intervento in cui gli edifici avrebbero dialogato strettamente con la natura circostante, nel rispetto dei vincoli paesaggistici, ma con un focus importante su tecnologia, design e benessere abitativo.

Ca’ delle Alzaie si compone di tre fabbricati di sette piani, in classe energetica A4 NZEB, dotati di una piastra seminterrata in cui sono stati realizzati ampi garage, che si presenta in copertura come uno spazio verde, con un prato fiorito, arbusti e alberature. La scelta di un fronte discontinuo garantisce un elevato livello di privacy degli spazi interni ed evita il formarsi di una barriera visiva tra i tre differenti corpi. L’appartamento, ritratto nel servizio fotografico, è stato firmato da A|N STUDIO - Nicole Masetti e Antonio Lancellotti. 

Ogni piano ospita due o tre appartamenti, di diverso taglio, in cui le zone giorno sono collocate a sud, verso il fiume, mentre le zone notte sono rivolte a nord. Le facciate principali a sud e nord di tutti gli edifici sono attrezzate per ospitare alberature e grandi arbusti.

«Abbiamo affrontato questo progetto con grande entusiasmo e con la consapevolezza di trovarci di fronte a un intervento complesso - ha dichiarato Mauro Cazzaro, titolare della Cazzaro Costruzioni –. I lavori, partendo dalle opere di bonifica, sono durati circa due anni. Volevamo creare un equilibrio tra contenitore e contenuto, un teatro verde che seguisse il corso delle stagioni e della Natura. Per il progetto architettonico abbiamo voluto una firma dell’architettura internazionale; anche nella scelta dei partner abbiamo cercato qualità, affidabilità e competenza, così da poter offrire ai nostri clienti abitazioni totalmente in linea con le loro aspettative. Dal punto di vista tecnologico siamo partiti dalla platea fluttuante, posta alla base degli edifici, su cui poggia una scatola molto rigida che garantisce un alto livello di sicurezza sismica e ha permesso una notevole rapidità di costruzione. Ca’ delle Alzaie rappresentava per noi una sfida, che sentiamo d’aver vinto».

Il team di progetto di Stefano Boeri Architetti è stato guidato dall’architetto Marco Giorgio, Direttore e Partner di Stefano Boeri Architetti, affiancato nella progettazione del verde dall’agronoma paesaggista Laura Gatti. Quattrocento nuovi arbusti a basso fusto e centoventi nuovi alberi in facciata, due ettari di verde tra verticale e orizzontale che si prevede produrranno circa tre tonnellate di ossigeno ogni anno. Nella scelta delle piante da inserire, proprio nell’ottica di un assoluto rispetto del luogo, sono state seguite anche le linee guida indicate dal Parco del Sile, che hanno portato a individuare piante autoctone, non in conflitto tra loro e che non presentassero allergeni.

È questo il contesto in cui si è inserita BTicino, occupandosi sia della realizzazione dell’impianto elettrico che della domotica hardware e estetica, fornendo anche supporto commerciale e tecnico.

«Ci fa davvero piacere aver potuto esser parte di questo importante intervento, portato avanti da un’impresa di costruzione di assoluto livello e firmato da uno studio di progettazione così prestigioso - ha affermato Silvio Terraneo, Responsabile Vendite e Sviluppo Business Real Estate di BTicino -. In sviluppi immobiliari di questo livello risulta fondamentale creare la massima collaborazione fra tutti gli attori coinvolti nel processo. Una collaborazione che parte dallo studio e dalla progettazione preliminare, fino alla definizione di cosa inserire all’interno dei singoli appartamenti. Il nostro obiettivo è quello di essere un partner ideale per quelle realtà che vogliono realizzare costruzioni ad alto tasso tecnologico e con un importante livello di personalizzazione».

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