Approvata la riforma dei porti: Trieste resta autonoma

Autorità portuali ridotte da 24 a 15. Lo scalo giuliano identificato quale sede di Asp del mare Adriatico orientale. La Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe chiedere l'accorpamento di Monfalcone e Porto Nogaro

TRIESTE Trieste mantiene la propria autonomia nella nuova organizzazione delle Autorità portuali che dalle attuali 24 divengono 15 sul territorio nazionale. Così prevede infatti il decreto di "Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità portuali" presentato dal ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia e che si inserisce nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intraprese dal ministro di Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio, che è stato approvato dal Consiglio dei ministri.

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Una veduta del Porto nuovo di Trieste

Non vi sono state sorprese rispetto a quanto trapelato alla vigilia e Trieste viene identificata quale sede di Autorità di sistema portuale (Asp) del mare Adriatico orientale. A propria volta rimangono autonome sia Venezia (Asp dell'Adriatico settentrionale) che Ravenna (Asp dell'Adriatico centro-settentrionale) che Ancona (Asp dell'Adriatico centrale).  Le altre città sede di Autorità di sistema portuale saranno: Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Gioia Tauro, Taranto, Bari.

Il decreto prevede anche che le Regioni possano chiedere l'inserimento nelle Autorità di sistema di ulteriori porti di rilevanza regionale e in questo senso la Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe chiedere l'accorpamento all'Asp triestina di Monfalcone e Porto Nogaro.

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Il Porto di Trieste

Spariscono anche i Comitati portuali, compreso quello di Trieste che conta ben 22 membri. L'Asp sarà governata dal presidente, il Comitato di gestione cioé un board ristretto a poche persone, il segretario generale, il Collegio dei revisori dei conti. Del board di Trieste dovrebbero far parte oltre al presidente, un componente designato dalla Regione, uno designato dal sindaco di Trieste e un rappresentante dell'Autorità marittima (la Capitaneria di porto) con voto solo sulle questioni di competenza.

Quanto alla nomina del presidente dell'Asp sparisce il faragginoso sistema delle terne e verrà semplicemente nominato dal ministro di Infratsrutture e trasporti d'intesa con il presidente della Regione. Prevista infine l'istituzione di un Tavolo di partenariato della Risorsa mare ma con funzioni puramente consultive.

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