Ascopiave, mossa in Lombardia: piazza un uomo nel cda di Acsm

La multiutility trevigiana supera il 5% nella società monzese in mano ad A2A e sceglie Pierpaolo Florian. Un rafforzamento strategico dopo l’assalto dei bresciani respinto un anno fa
Pucci Pieve Di Soligo sede Ascopiave Pucci Pieve Di Soligo sede Ascopiave
Pucci Pieve Di Soligo sede Ascopiave Pucci Pieve Di Soligo sede Ascopiave

TREVISO. Ascopiave incrementa la propria partecipazione in Acsm Agam, multiutility lombarda controllata da A2A, superando la soglia del 5% del capitale e piazzando un proprio uomo in consiglio di amministrazione, Pierpaolo Florian. La società trevigiana pianta così un’altra bandierina in Lombardia, territorio in cui le mire di crescita sono dichiarate. Una novità con tante chiavi di lettura, nella cornice di un risiko delle multiutility in corso da mesi, e che proprio sull’asse Veneto-Lombardia ha visto volare di recente molti colpi. Spesso bassi.

L’ufficialità

«Detto investimento – si legge in una nota Ascopiave – è in linea con gli obiettivi strategici della società, le attività e i servizi gestiti da Acsm Agam sono coerenti con le linee di sviluppo». Fin qua, dunque, l’ufficialità: Ascopiave rafforza la propria presenza nell’azionariato della società che fa base a Monza e che ha unito le municipalizzate di Como, Monza, Lecco, Sondrio, Varese, ed è controllata al 41% da A2A.

La guerra

Proprio con A2A, Ascopiave era arrivata a uno scontro frontale poco più di un anno fa: la società bresciano-milanese aveva rilevato il 4,16% del gruppo trevigiano del gas con un blitz tutt’altro che amichevole, che aveva fatto infuriare non solo il presidente Nicola Cecconato, bensì anche la bolognese Hera che in quei giorni di inizio 2020 stava convolando a nozze con Ascopiave creando Est Energy. Apriti cielo: Asco aveva risposto con la stessa moneta, rilevando circa il 3,6% di Acsm con la sponda della cordata guidata dall’avvocato Massimo Malvestio che aveva ceduto le proprie quote. Un chi la fa l’aspetti in piena regola. Respinta sulla linea del Piave, A2A aveva ritirato le truppe cedendo a luglio le proprie quote. La multiutility trevigiana, però, il suo avamposto lombardo l’ha tenuto, anzi, rafforzato: prima salendo al 4,9%, ora superando il 5%, che vale sul mercato una trentina di milioni e che rappresenta la soglia per diventare “socio rilevante”. E piazzando un proprio uomo – ieri la nomina – fra i 13 nel cda di Acsm Agam fino a fine 2023, come a dire: siamo qui per restare.

Acqua e gas

Per restare e per crescere su più fronti, gas ma anche idrico: a dicembre dello scorso anno, Asco ha perfezionato l’acquisto del cento per cento di Cart Acqua Srl, nel Bergamasco. Florian è un uomo Ats, è amministratore delegato dell’azienda che gestisce il servizio idrico in 52 comuni della Marca. «La mia però è una nomina legata alle competenze e alla politica», dice Florian. Classe 1982, laurea in economia aziendale, ex sviluppo rete Audi Italia, imprenditore alberghiero, rappresenta la nuova leva a cui la Lega affida le redini delle multiutility. Uomo di pace o di guerra, in Lombardia? «Dovete chiederlo ad Ascopiave, farò quello che mi dice l’azionista».

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