Ascopiave, scatta l'esame per esaminare le offerte per la rete di energia e gas

Pieve di Soligo, saranno vagliate le offerte arrivate finora nelle prossime settimane (indicativamente entro la metà di maggio): ne saranno scelte tre con cui portare avanti le trattative

PIEVE DI SOLIGO. Ascopiave chiude la partita con i Comuni "ribelli" e accelera sulla cessione del ramo vendite, annunciando una prima scrematura delle offerte arrivate già a metà maggio. L'assemblea di Pieve di Soligo, martedì 23 aprile, ha visto i soci approvare il bilancio 2018 (ricavi per 581 milioni con un utile di 46,5 milioni) ed erogare un dividendo straordinario di 47,39 milioni per liquidare l'uscita dalla holding (riserve disponibili da sovrapprezzo delle azioni).

Ma è a margine dell'assemblea che si è giocata la vera partita sul futuro della società, uno dei colossi nazionali della distribuzione del gas.

Ascopiave cederà la maggioranza della rete di vendita di energia elettrica e gas, poi si concentrerà nella distribuzione del gas.

L'accelerazione. La novità è l'accelerazione del progetto: Ascopiave vaglierà le offerte arrivate finora nelle prossime settimane (indicativamente entro la metà di maggio) e ne sceglierà tre, con cui portare avanti le trattative.

«Vorremmo arrivare alla cessione il prima possibile» conferma il presidente Nicola Cecconato (che dalla cessione riceverà un maxi bonus, con relativi mal di pancia leghisti e non solo), «più andiamo veloci, meglio è. Siamo soddisfatti delle offerte ricevute, il mercato risponde bene.

L'obiettivo è chiudere entro il 2019, la prima scrematura sarà a maggio». partita da 600 milioniBocche cucite su numero e provenienza delle offerte ricevute, ma è il segreto di Pulcinella: in pole ci sono A2A con Aim Vicenza e Agsm Verona, Edison, Hera, Alperia e Dolomiti Energia.

La cessione del ramo commerciale vale dai 600 ai 700 milioni di euro. Il mercato ha accolto con euforia la decisione di scremare le offerte: ieri il titolo ha guadagnato il 2,4 per cento, una settimana fa ha toccato i massimi da un anno, con prezzo a 3,685 euro, in una risalita che continua senza interruzioni dall'autunno.80 milioni ai sociIntanto il fronte interno potrebbe placarsi con l'erogazione del dividendo straordinario (oltre a quello ordinario da 0,125 euro per azione).

Un "tesoretto" da 47,39 milioni, sufficienti a garantire l'erogazione ad Asco Holding di 30 milioni - più i 50 già finanziati dalla holding - per la liquidazione dei soci che hanno esercitato il diritto di recesso. L'assemblea ha inoltre approvato un nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie e, altro passaggio formale, la fusione per incorporazione di Unigas Distribuzione, società lombarda prima controllata da Anita srl, consorzio che raggruppa 32 Comuni bergamaschi.

Voto doppio. Novità è invece la modifica alla statuto per introdurre il voto maggioritario. Di fatto un'operazione per valorizzare l'azionariato di lungo periodo: «Il meccanismo della maggiorazione - spiega l'azienda - consentirà l'attribuzione di due diritti di voto per ciascuna azione Ascopiave che sia appartenuta al medesimo azionista per un periodo continuativo di almeno 24 mesi a decorrere dall'iscrizione in un apposito elenco speciale», pertanto non avrà valore retroattivo.

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