Asse Baviera-Alto Adige per spostare le merci dalla gomma alla rotaia

Obiettivo: decongestionare il corridoio autostradale del Brennero, gestire un flusso di dati comuni sull'intermodalità, ricorrere all'idrogeno per andare verso le "zero emissioni"
09/01/2020 Silvi Marina (PE), traffico congestionato a causa della chiusura del viadotto della A14 ai mezzi pesanti, tir, camion
09/01/2020 Silvi Marina (PE), traffico congestionato a causa della chiusura del viadotto della A14 ai mezzi pesanti, tir, camion

BOLZANO.  Una soluzione transfrontaliera alla questione del traffico di transito lungo l'asse del Brennero, il sostegno ad una mobilità ad emissioni zero, maggiori investimenti nella digitalizzazione.

Questi i temi al centro del colloquio, avvenuto in video-conferenza, fra l'assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider, e la ministra bavarese ad edilizia e traffico, Kerstin Schreyer.

«Il nostro obiettivo - sottolinea Alfreider - è quello di spostare il traffico di transito da gomma a rotaia lungo il corridoio del Brennero, e di puntare con maggiore forza sullo sviluppo di tecnologie in grado di offrire una mobilità ad emissioni zero. Per raggiungere questo traguardo c'è bisogno di una soluzione europea, e di una collaborazione fra tutti gli attori presenti lungo l'asse Monaco-Verona, cosa che purtroppo non sempre è avvenuta».

Oltre alle forme alternative di mobilità, uno dei punti-chiave della strategia concordata da Alto Adige e Baviera è costituito dal processo di digitalizzazione, «in modo tale - aggiunge Alfreider - da gestire in maniera più semplice i flussi dei transiti grazie ad una raccolta standardizzata dei dati per quanto concerne strada e ferrovia».

La ministra Schreyer, dal canto suo, ha ribadito l'impegno del governo bavarese non solo nel passaggio del traffico da gomma a rotaia, ma anche nell'utilizzo delle tecnologie ad emissioni zero, in maniera particolare per quanto riguarda l'idrogeno. Da questo punto di vista, la Baviera e l'Alto Adige, assieme a Tirolo e Trentino nell'ambito dell'Euregio, puntano ad una strategia in grado di completare le infrastrutture necessarie ad agevolare il passaggio all'idrogeno entro il 2030.

 

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