Assindustria Venetocentro, altre dimissioni: I probiviri padovani lasciano

Peghin, Fabris e Vendraminelli rinunciano all’incarico dopo lo strappo sui pareri. Il collegio aveva detto no alla designazione di Destro ma poi è intervenuta Rom
Da sinistra Francesco Peghin, Franco Fabris e Antonio Vendraminelli si sono dimessi da probiviri di Assindustria
Da sinistra Francesco Peghin, Franco Fabris e Antonio Vendraminelli si sono dimessi da probiviri di Assindustria

PADOVA. Erano attesi degli scossoni, e puntualmente sono arrivati. L’investitura netta (84% dei voti favorevoli) di Leopoldo Destro quale presidente designato di Assindustria Venetocentro ha provocato le dimissioni dei tre componenti padovani del collegio dei probiviri dell’associazione degli industriali di Padova e Treviso. Francesco Peghin (Gruppo Blowtherm), Franco Fabris (Legalitax) e Antonio Vendraminelli (Vecom) hanno infatti comunicato all’associazione la rinuncia all’incarico nell’organo giudicante interno.

LO STRAPPO

Dimissioni che sono maturate sullo strappo, a colpi di pareri, circa la candidabilità di Destro. L’intero collegio, poche ore prima del consiglio generale decisivo per la designazione, si era espresso per l’incandidabilità di Destro giudicandola come «inopportuna».

Parere superato, su iniziativa della commissione di designazione, da un secondo giudizio favorevole dei probiviri nazionali che ha spianato la strada alla designazione di Destro. Sconfessando, di fatto, il parere compatto dei probiviri dell’associazione: oltre a Fabris e Peghin, i trevigiani Roberto Castagner (Acquavite) e Stefania Padoan (dell’omonimo gruppo di San Biagio di Callalta). Immediata la reazione di Fabris e Peghin alla quale si è aggiunta quella di Vendraminelli.

LA TERZA USCITA

Il quale, pur non facendo parte del collegio ristretto chiamato a verifiche e pareri su candidati ed eleggibilità, ha scritto ai vertici dell’associazione comunicando la rinuncia alla carica nell’ambito del collegio a sette. Di fatto restano in carica – il sito internet di Assindustria Venetocentro risulta già aggiornato – solo Lara Caballini di Sassoferrato (Dersut Caffè), Castagner, Padoan e Paolo Santi (Sac Serigrafia - Riese Pio X).

VERSO L’ASSEMBLEA

Senza entrare nel merito della disputa a norma di statuto e rispetto delle regole, talora a filo di cavillo, appare comunque evidente che la strada davanti a Destro per un prossimo mandato all’insegna della compattezza – a dispetto della designazione “bulgara” con l’84% dei consensi – non sia del tutto spianata. Di fibrillazioni e scontri per i rinnovi al vertice è piena la storia di Confindustria e, va detto, tutti ben presto digeriti.

Da capire se da qui a fine mese arriveranno altri scossoni. Il 31 ottobre è in programma l’assemblea elettiva che segnerà formalmente il passaggio del testimone dal tandem Maria Cristina Piovesana-Massimo Finco a Leopoldo Destro. E non è escluso che dopo l’uscita di scena di Mario Ravagnan (il secondo candidato alla presidenza, dimessosi da tutte le cariche, che poi ha comunicato la revoca dell’iscrizione da Assindustria delle sue aziende) e le dimissioni dei probiviri padovani altri strappi possano consumarsi. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Riproduzione riservata © il Nord Est