Autotrasporto: in Fvg scomparse mille imprese
Il presidente Genedani: il governo conferma i 250 milioni al settore

UDINE. “Se l’Italia e gli altri Paesi Ue non copieranno da Francia e Germania non ci sarà per noi un futuro, così come non c’è un presente visto che in questi anni abbiamo allargato l’Unione e rimpicciolito l’autotrasporto italiano ed in particolare quello del Fvg”.
Lo ha detto a Villa Manin il presidente di Confartigianato Trasporti Fvg Pierino Chiandussi che denuncia la crisi senza fine dell’autotrasporto, un settore che si assottiglia sempre di più (in meno di 10 anni sono scomparse in regione almeno 1.000 imprese).
“In Francia e in Germania – ha spiegato Chiandussi - non solo è stato inserito il costo minimo orario ma i vettori stranieri debbono notificare a una agenzia a Colonia i loro spostamenti prima di entrare in Germania e i controlli sui mezzi sono reali. Se lo fanno loro perché non dobbiamo farlo anche noi? Ci vogliono regole certe e farle rispettare da tutti. Se non lo faremo siamo destinati a morire”.
Nonostante la crisi, il settore in Fvg è ancora forte di almeno 2.000 imprese che non intendono demordere e a queste s’è rivolto il presidente di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti che, portando i saluti, le ha invitate a resistere e a riorganizzarsi attraverso la creazione di reti di imprese per cogliere le opportunità che ci sono “mantenendo ognuna – come ha evidenziato Sergio Soffiatti, segretario nazionale Confartigianato Trasporti – la propria autonomia e libertà d’azione. In questa direzione – ha aggiunto – il Governo ha previsto incentivi”.
Buone notizie sono invece giunte da Roma. Il presidente nazionale di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani ha anticipato che il Governo, nella prossima manovra finanziaria, non dovrebbe toccare il fondo per l’autotrasporto.
“Dalle informazioni in nostro possesso dovrebbero essere confermate le risorse al settore dell’autotrasporto, valutate in 250 milioni di euro, così come dovremmo recuperare le risorse tagliate l’anno scorso nel capitolo delle spese non documentate, all’incirca 20 milioni di euro”.
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